Subit-anello A12-sentiero della Strega

DISTANZA 2.6 km
dislivello in salita 118 m
dislivello in discesa 123 m
durata 0:52

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Località
    • 709m
      Subit
    • Subît
    • Subid
    • 840m
      Koroške Njive
Valli, prati e boschi
    • 780m
      Rauan

descrizione

titolo Subit-anello A12-sentiero della Strega
avvicinamento

Dove parcheggiare: parcheggio nella piazza della chiesa di Subit.
Punto di inizio: il sentiero inizia dalla piazza.

descrizione
Tema del sentiero: LE PIANTE TOSSICHE. La Moraca (o Moraza) è il luogo più magico di Subît: valle silenziosa con un mare di ciclamini e piena di anfratti che la fantasia vuole abitati dalla Juana strega che cucina il bloj, un orrendo minestrone per i bambini rapiti. Fermiamoci in ascolto: nel silenzio possiamo quasi avvertire la presenza tra le rocce che affiorano: proviamo a chiamarla ad alta voce... Su questo percorso impareremo a conoscere le piante tossiche: dall’onnipresente ciclamino al colchico, dal maggiociondolo al mughetto, alla clematide che spesso per uno di quei contrasti di cui sono piene la natura e la vita, generano splendidi fiori... Il tracciato segue all’inizio l’Anello 1, fino al primo bivio (vedi descrizione Anello 1). Dal bivio continuiamo a destra un percorso pianeggiante ed ampio che, sotto un manto di noccioli, ci porta verso Ovest. Giungiamo dopo pochi minuti dal primo bivio ad un secondo crocicchio. Svoltiamo a destra e saliamo un viottolo che è incassato tra due muri a secco. Il percorso si fa, passo a passo, sempre più avvincente, conducendoci nella Valle Moraca, ai piedi del Monte Nagrat. Tutt’attorno cumuli di pietra, muretti e vecchi recinti ci testimoniano di un passato dove questo luogo era dedicato all’allevamento del bestiame, grazie alla sua felice posizione climatica. Le rocce presentano in questo lembo di territorio un maggiore tenore di carbonato di calcio, andando incontro a evidenti fenomeni carsici. Sono presenti interessanti macereti che richiamano alla mente le grize carsiche. Vi sono piccole conche imbutiformi: doline, quasi tutte circondate da muraglioni a secco ed un tempo coltivate. Davanti a noi possiamo osservare che, dalla parete rocciosa del Nagrad, si è staccata una gigantesca frana per crollo. I massi enormi sono ruzzolati nel pendio, frantumandosi in una gran quantità di grossi detriti giunti sino al centro dell’avvallamento. Il luogo è davvero avvincente suscitando nell’escursionista contrastanti sensazioni di tranquillità ed angoscia. Lasciata a destra la frana, ci imbattiamo in una dolina che ha al centro una zona umida, dove si possono ammirare piante, come equiseti o giunchi legate ad ambienti non certo comuni in questo territorio. Vetusti esempi di ginepro ci attirano con le loro bacche scure, mentre ci portiamo in prossimità della vecchia cava. Le bianche rocce calcaree, profondamente solcate dal carsismo, anticipano il luogo ove affiora un ottimo strato di pietra piasentina. I cumuli di scarti di lavorazione del pregiato materiale svelano l’esistenza di una vecchia cava, proprio sopra il paese. La piccola cava, oggi dismessa, in passato ha certamente fornito materiale per le abitazioni e per la chiesa locale, costruita interamente con questa pietra di colore grigio chiaro. Proseguiamo lungo il sentiero che attraversa a mezza costa un versante soleggiato e molto arido a causa dei substrati permeabili. Entriamo a poco a poco nel cuore di un magnifico ostrieto, nome tecnico per indicare un bosco caldo di carpino nero. Gli esemplari in ceppaia, dalla caratteristica corteccia scura che si sfalda con l’età, vivono assieme al frassino minore o orniello in questo ambiente molto luminoso e asciutto. Poco più avanti qualche grande ciliegio ci svela la rusticità di questa specie che spontaneamente colonizza simili luoghi. Il sentiero scende dolcemente il versante sino a sbucare nell’ex strada militare per Taipana, all’altezza di un doppio tornante. Seguendo per breve tratto l’asfalto, rientriamo nel percorso a fondo naturale che prosegue in direzione Ovest per qualche minuto, sino ad incrociare il bivio con l’Anello 3, all’altezza dei ruderi Coroschegnive. Da qui, in discesa, rientriamo a Subît in una decina di minuti (vedi descrizione Anello 3) dopo poco più di un’ora di cammino in un paesaggio inaspettato e incantevole. Le Piante Tossiche Lungo questo percorso potrete trovare informazioni utili su piante velenose, di cui sono indicate le parti pericolose: luparia, gigaro, edera, uva di volpe, clematide, colchico, mughetto, ciclamino, mezereo, berretto da prete, bucaneve, elleboro, fegatella, maggiociondolo, ligustro, mercorella, sigillo di Salomone, erba morella, tamaro, vincetossico.

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Subit-anello A12-sentiero della Strega
110m di dislivello Tema del sentiero: LE PIANTE TOSSICHE. La Moraca (o Moraza) è il luogo più magico di Subît: valle silenziosa con un mare di ciclamini e piena di anfratti che la fantasia vuole abitati dalla Juana strega che cucina il bloj, un orrendo minestrone per i bambini rapiti. Fermiamoci in ascolto: nel silenzio possiamo quasi avvertire la presenza tra le rocce ...
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