It. 38 Da Ravina al Belvedere (via Sardagna)

DISTANZA 10.0 km
dislivello in salita 820 m
dislivello in discesa 869 m
durata 2:11:54

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Chiese, castelli e altri luoghi turistici
    • 526m
      Santi Filippo e Giacomo
Località
    • 261m
      Belvedere
    • 260m
      Ravina
    • 589m
      Sardagna
Passi, selle e forcelle
    • 1064m
      Bocca del Lupo

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foto 7

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descrizione

titolo It. 38 Da Ravina al Belvedere (via Sardagna)
avvicinamento

LU 12 o 14 Fermata Ravina Piazza

descrizione
Una escursione che presenta, in un contenuto dislivello, molti aspetti adatti ad itinerari più difficili. Partiamo da Ravina, pochi minuti di autobus a sud di Trento, dalla piazza della chiesa. Saliamo sul marciapiede delimitato da un muretto che ci fa risalire, almeno in parte, la via Val di Gole, sulla sx. orografica del Rio omonimo. Saliamo su asfalto fino ad uno slargo dove troviamo altresi le indicazioni per il sentiero 626 (vedi itinerario 37). Qui proseguiamo a dx. per ancora pochi minuti fino all'imbocco, sulla sx. del sentiero 691. Il sentiero dapprima sale gradatamente poi, dopo una piccola area di sosta con 2 panchine (alquanto dismessa si direbbe dall'altezza dell'erba) la salita si fa importante, con pendenze che sfiorano il 35-40 %. Qui entrano in gioco le nostre gambe che determinano il tempo di percorrenza in base all'allenamento. Il passo, con queste pendenze, può fare la differenza anche di mezz'ora o più. Naturalmente anche il numero delle frequenti pause per rifiatare incide sul tempo. E' meglio quindi prendersene il necessario senza correre, dato il non lunghissimo tragitto da fare. Non scoraggiamoci quindi quando troveremo, insieme ad una panchina a q. 680, un cartello che ci darà la Bocca del Lupo a 1 h. 40': probabilmente si tratta di un errore ma anche se fosse, nessun problema, sicuramente avremo pensato al pranzo al sacco, vero? Arriviamo quindi alla Bocca del Lupo, alquanto stremati, dopo 1 h. 30' ca. Proseguiamo diritti per la discesa, dopo aver ammirato il panorama sottostante, per il s. 648. Il sentiero scende subito ripido per non far perdere l'abitudine all'erto acquisita con la salita. Alcuni punti sono un po' ostici e si deve fare attenzione nei passaggi più ripidi ed esposti, come alcuni sassi in un canalone, resti di una frana o l'attraversamento di un altro canalone, questa volta boschivo, dove è stata approntata una scaletta sul versante opposto, coperta però dalle foglie e di non immediata individuazione. A q. 906 una bella visuale di Trento e dei suoi sobborghi. Poco sotto ancora un cartello che riporta alcune correzioni di quota (che anch'io rilevo col mio altimetro) a compensare la misura indicatavi che è parecchio (circa 65 m.) superiore alla reale. Ancora più in basso un cartello ci indica una località, la Madonna delle Rose Radichel, in cui è situato un tabernacolo scavato nella roccia contenente una piccola statuina della Madonna, prospiciente un altro bel panorama. Nella gente delle montagne la spiritualità è molto sentita e viene molto spesso espressa con l'erezione di capitelli votivi al crocicchio di più strade, piccole statue affisse sopra rocce non proprio a portata di mano fino ad arrivare alle croci erette sulle più alte cime: quasi tutte ne hanno una. La presenza di muri a secco, seppur in rovina comincia ad annunciare la vicinanza del paese ed arriviamo infatti, dapprima ad un piccolo podere e poi sulla strada in ghiaia dove troviamo, verso sx. anche i cartelli del s. 625 e quelli del Patto Territoriale del Monte Bondone, in loc. Orti a q. 598, dopo 2 h. 30'. Troviamo altresi poco più in là le prime indicazioni dei sentieri dei castagni, costeggiando a dx. la cava di sabbia in essere fino a pochi anni fa. Troviamo la strada asfaltata nei pressi di un parcheggio e proseguiamo per la direttrice principale. Attraversiamo le vie del paese fino al Largo delle Spiazzole, dove prendiamo a dx. fino ad arrivare nella piazza della settecentesca chiesa dei SS. Filippo e Giacomo. Prendiamo di nuovo a dx. davanti alla chiesa per scendere nella parte bassa del paese, verso il campo sportivo e la chiesa cimiteriale, omonima della principale ma molto più antica (XIII° sec.). Prendiamo perciò proprio la via "dela Ciesa Vecia", scendiamo verso i campi coltivati, passiamo davanti all'entrata di Villa Rizzi(117)(che si vede più sotto oltre il muro a sx.) ed arriviamo dopo pochi minuti all'entrata del cimitero contenente la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo(118). Dal piccolo spiazzo antistante la chiesa possiamo aggirare il cimitero per goderci la veduta della città o recarci verso dx. dove vedremo e sentiremo il rumore della roggia che cade a precipizio nella vallata, formando la cascata che, in maniera più o meno importante a seconda delle stagioni, andrà a confluire nell'Adige facendo bella mostra di sè a chi viene da sud. Tornando sui nostri passi, in paese possiamo girare, con l'aiuto della cartina allegata, alla ricerca dei murales(116) dipinti qualche anno fa a ricordo degli antichi mestieri che si svolgevano a Sardagna. Quando ne avremo trovati a sufficienza torneremo verso la loc. Orti e da qui proseguiremo diritti fino allo spiazzo dove una croce posata dal gruppo Alpini ci attende insieme a qualche panchina. Costeggiando il muro e lasciandoci alle spalle la croce ci inseriamo nello stretto sentiero che subito scende per poi risalire leggermente; in tutto un dislivello di qualche metro, sempre comunque sul filo dei 600 m. Il percorso è molto ripido quindi è bene fare attenzione. Quando la strada comincierà a scendere definitivamente in circa 1 oretta saremo arrivati, dando un'occhiata nel frattempo alle belle finestre sulla Valle dell'Adige e sui campi coltivati, alla loc. Belvedere(115). Scenderemo nella parte bassa del piccolo centro dove una grande fontana coperta evoca massaie che lavano i panni e bambini vocianti che corrono d'intorno. Scendiamo sulla strada sottostante e, verso dx. continuiamo verso Ravina dove arriveremo in circa 10-15' (Tot. 4.h. 10')

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It. 38 Da Ravina al Belvedere (via Sardagna)
769m di dislivello Una escursione che presenta, in un contenuto dislivello, molti aspetti adatti ad itinerari più difficili. Partiamo da Ravina, pochi minuti di autobus a sud di Trento, dalla piazza della chiesa. Saliamo sul marciapiede delimitato da un muretto che ci fa risalire, almeno in parte, la via Val di Gole, sulla sx. orografica del Rio omonimo. Saliamo su asfalto fino ad ...
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