approach
Salendo da Belluno si passa per Bolago e Barp fino a Pian de Fraina dove si parcheggia
description
Possiamo riassumere e dividere lo sviluppo del Viàz in 4/5 settori:
- 1⁰ Dal parcheggio a Pian de Fraina fino a Forcella De i Tór
Questa é la parte più semplice, si percorre parte del Sentiero Tematico Chiesette Pedemontane, puntando a S. Giorgio , si sale su ottima ed ampia traccia fino a quota 1840ca quando si piega a dx in discesa seguendo indicazioni per Forcella De I Tór. Si segue buona traccia segnata da qualche ramo tagliato ma sempre di logica prosecuzione, fino a intersecare il Cai512 che sale da Regnac, ad un certo punto la traccia piega a sx attraverso mughi su pala erbosa fino a giungere in forcella.
-2⁰ Discesa della Val di Nón
(Nome del vallone/canalone preso da ZioMario)
Viste le condizioni del fondo QUI OGGI SI CALZANO I RAMPONI, senza quelli meglio fare dietrofront immediato.
Si scende molto verticalmente attraverso diversi salti di roccette e qualche provvidenziale mugo che oggi ci ha aiutato a smorzare la difficoltà data dalla presenza di fondo nevoso insidioso. In linea si massima si scende sempre stando a filo delle grandi rocce di destra, fino ad un certo punto dove un ometto invita a tagliare a dx tra i mughi e ci si butta nel versante adiacente, procedendo su labili tracce e seguendo qualche taglio di rami fino ad arrivare, non senza difficoltà alla base finale del vallone.
-3⁰ Salita ai Grass de la Pala Alta
Dalla base del vallone si segue buona traccia a sx che fa sbucare alla base di un altro canalone erboso, misto roccia, dove si sale con notevole verticalità fino a una sorta di landro/intaglio sulla roccia (uno spit su roccia e resti di antichi bivaccamenti), si continua a salire tra bei faggi, fino a trovare una piega a sx, che porta a un pendio in notevole pendenza, dal quale siamo costretti a correggere la rotta e puntando verso NE tra labili tracce, e qualche faggio bruciato, riusciamo ad uscire sui Grass de la Pala Alta, dove salendo direzione N troviamo qualche sbiadito bollo rosso.
-4⁰ Viàz de Schéna
Lo sviluppo del viàz avviene su tracce molto incerte e labili, abbiamo cercato di dare un senso di orizzontallitá, cercando di seguire poche roccette affioranti le grandi distese erbose dei Grass, si segue direzione N-NO adesso cercando di mettere a fuoco dove sarà la cengia che porterà al passo "de schena", verso la fine dei Grass ci siamo calati vertiginosamente a sx su pala erbosa molto inclinata inizialmente andando a perdere circa 100D+, per poi attraverso una lingua di erba/roccette (oggi insidiosissime) atterrare all'inizio della cengia che porta al passaggio clou della gita.
Ovviamente é richiesta attenzione e passo fermo perché siamo su una lingua di roccia di neanche 1m, con a sx un bel salto, personalmente ho attraversato il "passo del gatto" appunto gattonando ma ad ognuno la proprio interpretazione migliore.
Prima di arrivare alla mugosa sella finale, c'è il vero punto chiave: l'attraversamento di un canale con un franamento che costringe ad passare a monte o a valle del salto di roccia.
Siamo scesi a guardare a valle ma ci è sembrata una salita "erbosa ma nevosa" ed abbiamo optato per passare a monte, con GRANDISSIMA CALMA e piede FERMISSIMO ci si appoggia su microcengia e tenendo il fiato si supera il tratto probabilmente più impegnativo del tragitto.
Si continua poi su traccia attraverso mughi, si piega leggermente a sx per spuntare a una forcelletta dalla si sale a sx verso uno spuntone da dove si gode di superbo panorama.
-5⁰ Discesa finale verso forcella de i Tór
Dallo spuntone si scende seguendo discreta traccia a terra e rami tagliati, si scende tendenzialmente a sx della cresta, si incontreranno da prima un cavetto d'aiuto che scende ancora a sx su cengia molto esposta, si prosegue fino a trovare poco dopo altro cavetto che però sta alla base di un franamento da superare in fortissima esposizione e senza assicurazione. Invece di calarsi a sx, e stato installato salendo a dx un cordino in kevlar che fa uscire in un intaglio tra i mughi da quale ci si cala a sx, su tratti esposti, ma permettendoci di superare il passaggio scabroso incontrato poco prima. Poco prima di un ultima crestina, ci si cala verticali a destra e si segue poi su cengia in pala erbosa ma senza particolari difficoltà fino a giungere al prato sottostante F.lla i Tór cosa poi da agganciare la traccia di salita del mattino.
Da qui per la medesima via dell'andata in circa 40' rientriamo al punto di partenza.
Conclusioni:
Questo tragitto richiede una grande abitudine ad attraversare ambienti remoti, isolati, e soprattutto necessita di sapersi muovere con destrezza su una grande varietà di fondi, nonché richiede preparazione fisica e almeno i minimi rudimenti di arrampicata per fronteggiare i diversi tratti da superare in libera; alla luce di ciò indico come PER ESPERTI l'escursione odierna è la consiglio solo a chi è cosciente delle difficoltà che può incontrare in codesto ambiente.
Sebbene abbiamo affrontato il viàz nonostante il fondo di nevischio infimo, consiglio di farlo con fondo assolutamente asciutto.
• Coperta cellulare quasi sempre assente
• Nessun punto acqua
• Passo lentissimo