descrizione
Il percorso inizia dal rif. Tosa Pedrotti. Si sale alla Bocca di Brenta, quindi si scende pochi metri sul versante opposto, seguendo le indicazioni, portandosi all'attacco della ferrata delle Bocchette Centrali. E' recentemente stata attrezzata una variante, in assoluta esposizione, ma ben attrezzata, che taglia in alto le scale di accesso alla cengia, scale esistenti dall'apertura della via. Si consiglia tale variante, soprattutto per l'ambiente e la linea ideale del percorso (quando fu costruita la ferrata una simile soluzione tecnica non era, evidentemente, percorribile).
Quindi si seguono sempre i segni rossi che dopo circa tre ore ci depositano sulla Bocca dei Armi. Inutile descrivere l'arcinota ma sempre meravigliosa cengia.
Dalla Bocca dei Armi si scende per la recente ferrata Spellini. Da non sottovalutare per alcune scale anche strapiombanti, che mettono alla prova gli alpinisti meno esperti (l'assicurazione è a regola d'arte, ma mollare al presa scendendo dalle ardite scale sarebbe comunque un dispiacere ;). Quindi non per tutti.
Scesi sul ghiaione dopo le ultime corde, si prende un sentiero che ci conduce di nuovo al rif. Tosa. In questo itinerario abbiamo operato una variante che ci permette di tagliare una notevole porzione di sentiero, evitando, praticamente, tutta la risalita verso i rifugi. Diciamo che il tempo risparmiato è almeno di un'ora.
Si tratta di una ripidissima discesa per versante erboso, che non presenta mai pericolo, ma va affrontata con passo sicuro. Quindi si raggiunge il sentiero che scende dal Tosa Pedrotti e da li giù fino al Croz dell'Altissimo. Se siete stanche (probabile) e non avete voglia di ritornare a Pradel (o di scendere a piedi per la sterrata, sconsigliato) potete chiamare il servizio di Taxi jeep che, con 13 euro, vi porta a Molveno.
Giro molto panoramico, di grande soddisfazione, abbastanza faticoso, pur con un dislivello preponderante in discesa.
Capriolo
