ESCURSIONE CESARIIS, FORCELLA DOLINA, MUSI ( CAI 729 - ESCURSIONE U )

DISTANZA 11.1 km
dislivello in salita 933 m
dislivello in discesa 933 m
durata 5:46
sentieri cai SENTIERO CAI 729

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foto 28

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Veduta dalla forcellA
Veduta dalla forcellA
Tratto sentiero in discesa
Tratto sentiero in discesa
Veduta dei monti Musi
Veduta dei monti Musi
Tratto di strada verso Musi
Tratto di strada verso Musi
Cima del Postoncicco
Cima del Postoncicco
Termine pista forestale ed inizio sentiero
Termine pista forestale ed inizio sentiero
Inizio canalone della forcella
Inizio canalone della forcella
Ultimo tratto forcella
Ultimo tratto forcella

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descrizione

titolo ESCURSIONE CESARIIS, FORCELLA DOLINA, MUSI ( CAI 729 - ESCURSIONE U )
avvicinamento

N.B: Questa escursione si può sviluppare in tre modi diversi.
1) Salire da Cesariis fino alla Sella Dolina (o al M.te Postoncicco o casere Zaora) e poi ritornare indietro. La lunghezza di questa prima opzione dipende da dove si interrompe la salita.
2) Portare una seconda auto fino all’uscita della pista forestale che è ben riconoscibile, sulla sinistra, salendo da Musi verso Plan di Tapou. Trasferirsi poi a Cesariis per iniziare a camminare. In questa seconda opzione la camminata è di circa una decina di km.
3) Parcheggiare un’auto sul piazzale che si trova nei pressi delle sorgenti del Torre e poi andare a Cesariis. In quest’ultimo caso la camminata sarà lunga circa 13 km.

descrizione
Dall’abitato di Cesariis di Sopra, subito dopo una piazzola dove si puo’ parcheggiare l’auto (quota 539 m), si imbocca una ripida strada forestale che si addentra nel fitto bosco. Il tracciato è riconosciuto come sentiero CAI 729. Dopo soli 400 mt. si giunge nei pressi della presa dell’acquedotto di Cesariis e poco più avanti sulla sinistra, dopo una secca svolta parte il sentiero vero e proprio (km. 0,80). In questo tratto si sale progredendo diagonalmente con numerose svolte che permettono di guadagnare quota abbastanza agevolmente. Per circa 4 km. il sentiero sale senza pendenze eccessive ed è anche molto piacevole da percorrere. Tutti questi terreni dove attualmente troviamo una vegetazione abbastanza fitta fino agli anni sessanta erano occupati da estesi e brulli prati destinati alla fienagione. Lungo i tratti dove la vegetazione si fa più rara s’apre improvvisamente, alle nostre spalle, una bellissima veduta su tutta l’Alta Val Torre, sui monti circostanti ed in particolare sul Gran Monte. Sopra di noi si notano le frastagliate pareti rocciose del M.te Postoncicco. Appena usciti dal bosco si può intravedere in alto la forcella e l’invaso prativo che si andrà a percorrere (km. 4,70). Da qui in avanti il sentiero inizia ad inerpicarsi in modo sensibile e diventa sempre più faticoso procedere. Lungo tutto il vallone è necessaria parecchia cautela, un minimo di esperienza ed un passo sicuro onde evitare spiacevoli inconvenienti. Questo tratto non è per nulla indicato a chi soffre di vertigini o problemi con il vuoto. Al termine della faticosa salita, pochi metri prima della Sella (km. 5,90), possiamo notare sulla destra in una piccola nicchia una statua della Madonna. Dalla Forcella Dolina (quota 1490 m) si può raggiungere in breve, verso ovest, la cima del M.te Postoncicco (quota 1611 m) anche se il sentiero, che non è ben segnalato, non è particolarmente agevole. Ora si scende dalla parte nord del monte dove l’ambiente cambia completamente e la vegetazione ritorna a farla da padrona. Nella parte iniziale il sentiero attraversa basse macchie di ontano verde, giunco e pino mugo e poiché gran parte dello stesso è quasi completamente all’ombra è necessario fare molta attenzione ai sassi, generalmente coperti da fogliame, che possono risultare anche molto scivolosi. Prima di inoltrarsi in una fitta faggeta, si incontra il bivio dove passa un altro sentiero che, sulla sinistra, conduce al Cuel di Lanis. Da qui inizia anche la lunga traversata dell’Alta Via CAI di Gemona riservata ad escursionisti molto esperti. Proseguendo verso il basso si raggiungono i soleggiati ruderi delle Casere Tasaoro (quota 1309 m) con i lori “ex pascoli”. Di tutte le numerose vecchie casere, che un tempo ospitavano parecchie mandrie al pascolo, rimane ben poco. Soltanto i fratelli Noacco di Cesariis dopo il terremoto, con grande fatica, hanno provveduto a riparare due fabbricati che comunque non sono accessibili agli escursionisti. Abbandonata questa zona, rimasta miracolosamente quasi brulla, il sentiero riprende a scendere ora per sfasciumi che sono ricoperti da una fitta vegetazione di lamponi e solo più in basso percorre un lungo canale ombreggiato grazie all’abbondante faggio presente. Al termine della discesa si sbuca su una piazzola dove inizia una pista forestale che andremo ad imboccare (km. 8,60) sulla nostra destra abbandonando le indicazioni del sentiero CAI 729. Da questa piazzola oltre alla pista forestale si staccano anche due sentieri: il sentiero CAI 729 che scende verso Casere Tacia (m. 848) ed uno che sale verso la pista forestale che conduce prima a F.lla Tacia e poi in Val Venzonassa. La pista che si percorre scende dolcemente verso il fondovalle e da un certo punto in avanti il fondo in ciottolato viene sostituito dall’asfalto. Sulla nostra sinistra s’ergono maestosi il M.te Cadin ed il M.te Musi. Dopo circa un km. e mezzo la pista forestale confluisce sull’ampia strada asfaltata che sale da Musi (km. 10,00). Si scende a destra per circa 3 km. per raggiungere le sorgenti del Torre.

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ESCURSIONE CESARIIS, FORCELLA DOLINA, MUSI ( CAI 729 - ESCURSIONE U )
961m di dislivello Dall’abitato di Cesariis di Sopra, subito dopo una piazzola dove si puo’ parcheggiare l’auto (quota 539 m), si imbocca una ripida strada forestale che si addentra nel fitto bosco. Il tracciato è riconosciuto come sentiero CAI 729. Dopo soli 400 mt. si giunge nei pressi della presa dell’acquedotto di Cesariis e poco più avanti sulla sinistra, dopo una secca svolta ...
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