Col dei Bechei e Tofana di Dentro

Si parte da località S. Umberto dal parcheggio del camping per trovare l'imbocco per il sentiero 418 che si trova sulla sinistra. Dopo poche centinaia di metri si raggiunge la località Cason de Antruiles e si trova sulla sinistra una malga a fianco della quale prosegue il 418 con indicazione Lago di Limo. Qui il sentiero parte tranquillo, in qualche punto si trova molta fanghiglia, un fastidio per chi come me porta le scarpe da trail, successivamente la pendenza si fa più impegnativa lungo tutta la Val de Antruiles e raggiunge il culmine nelle vicinanze della omonima forcella. Da qui si possono vedere panorami pazzeschi e riprendere fiato prima di proseguire. Il 418 avanza tranquillo fino a raggiungere un tratto di leggero ghiaione con una leggera pendenza, in alcuni tratti c'è da fare molta attenzione a causa della interruzione del sentiero. Dopo questo tratto si passa il confine regionale e si arriva all'imbocco che porta alla cima del Col Bechei, noi però proseguiamo lungo il 418 dopo aver ammirato i panorami che le dolomiti ci offrono. Poco più avanti c'è una fontana dove è possibile darsi una rinfrescata e riprendere il cammino pieni di energia. La discesa è molto dolce e si può fare con passo affrettato. Dopo poche centinaia di metri è già possibile vedere dall'alto il lago di Limo, non ho avuto modo di provare la temperatura dell'acqua però a fine giugno ci sono già diverse persone che fanno il bagno. Giunti al lago lasciamo il 418 per intraprendere il tratto ciclabile numero 11 e poco più avanti il 10; c'è da fare attenzione perché i ciclisti in mountain bike corrono parecchio specialmente nei tratti in discesa. Il sentiero prosegue a tratti pianeggianti e tratti in discesa, ma mai ripida. Dopo alcuni km si raggiungono le cascate di Fanes, purtroppo la strada è ancora molto lunga ed è meglio riprendere il sentiero non dopo aver approfittato di un veloce bagno rinfrescante nel torrente, da qui si imbocca per un breve tratto il sentiero 401 che porta alla Val Travenanzes, noi però svoltiamo a sinistra appena prima del ponte per prendere il sentiero 407 che risale il ghiaione Valon de Ra Ola. Il sentiero è ben visibile nelle prime decine di metri dopodiché si perde sotto il ghiaione e bisogna proseguire a polso. La pendenza si fa sempre più elevata, credo che le racchette avrebbero aiutato molto, di certo senza gli 800 metri di dislivello fino alla forcella richiedono parecchio tempo e fatica. Arrivati in cima la cengia presenta uno spettacolo eccezionale con le Tofane sulla destra e il Cristallo e il Sorapis davanti, in lontananza si intravede il Pelmo. Il sentiero 407 prosegue sulla destra dove è ben visibile l'ex ricovero Franceschini, purtroppo le continue frane dovute all'alternarsi delle stagioni e alla scarsa manutenzione hanno reso questo tratto abbastanza difficile da proseguire in alcuni tratti dove il terreno ha ceduto. Il tratto difficile termina dopo circa 500 metri, da qui in poi il 407 si fa decisamente più facile. Proseguendo si trova sulla destra il bivio per la cima Formenton che inizia con un tratto ben segnato e con leggera pendenza fino all'imbocco del facile sentiero attrezzato. L'unica attenzione va ai circa 400 metri di dislivello che pesano sulle gambe già stanche dalla lunga giornata di cammino. Arriviamo alla Baracca degli Alpini verso le 20.30, purtroppo le brande sono già state occupate da chi è arrivato prima così abbiamo dovuto arrangiarci sul pavimento. Il risveglio alla mattina presto è stato ripagato con un vista spettacolare del sole sorgente sopra cortina. La discesa dal Formenton e la ripresa del 407 si fanno veloci grazie alle gambe fresche e alla pendenza dolce. Scendendo si può vedere il rifugio Valles. Giunti alla forcella Valles il 407 prosegue verso Piè Tofana, noi invece imbocchiamo il 446 per salire verso cima Ra Zestes. Le tracce e i segnavia sono ben visibili e una serie di ometti permette di seguire facilmente il sentiero permettendo qualche distrazione per ammirare le Tofane illuminate dalla luce del sole mattutino, si intravede il sentiero 407 fatto il giorno precedente. Il 446 prosegue in quota per circa 2 km dopodiché inizia una lunga discesa fino a quota 1750, dove si imbocca sulla sinistra il sentiero 409, si tratta di una strada sterrata percorsa anche da biciclette. Dopo circa 5 km si prende il sentiero 408 vietato ai ciclisti, che ci porta a quota 1300 fino a raggiungere il 417. All'imbocco teniamo la sinistra in modo da avere il torrente Boite sulla nostra destra per qualche km; vinti dalla tentazione di una rinfrescata sul torrente ci prendiamo del tempo per riprenderci dalla lunga discesa e per far riposare i piedi. Il 417 è un sentiero molto turistico, è percorso da escursionisti, ma sopratutto da chi ha voglia di una semplice passeggiata sotto l'ombra di uno stupendo bosco tenuto a regola d'arte. Sorpassato il ponte sul torrente si riprende la ciclovia numero 10 del giorno precedente che ci riporta in quota di circa 150 metri fino all'auto.