avvicinamento
Da Sella Nevea raggiungere il rifugio Gilberti con la cabinovia del Canin, nei mesi in cui non è in funzione, si può raggiungere il rifugio con il sentiero CAI 635.
descrizione
Raggiunto il rifugio Gilberti (mt.1850) tramite la cabinovia del Canin, in poco meno di mezz’ora siamo saliti alla sella Bila Pec (mt.2005), poi lungamente con alcuni saliscendi, attraversando due brevi nevai residui, in 1 ora di cammino siamo arrivati al bivacco Marussich (mt.2040). Dopo una breve sosta abbiamo ripreso il cammino che dopo una breve salita ci ha portati a raggiungere la forchia di Terrarossa (mt.2137). Da qui inizia la via normale al Sart per la cresta sud-est. In 1 ora dal bivacco abbiamo raggiunto la cima Senozece (mt.2320, anticima est del Sart) salendo un ripido tracciato tra verdi e roccette, seguendo poi l’itinerario in cresta con alcuni tratti leggermente esposti e qualche passaggio su roccette (da fare con attenzione perché spesso vicini ad alcune piccole cavità) in circa mezz’ora abbiamo raggiunto la cima ovest del monte Sart (mt.2324). Dopo la consueta sosta, ripercorrendo lo stesso itinerario dell’andata (molto più agevole al ritorno nei tratti più ostici), siamo ritornati alla forchia di Terrarossa e saliti sul Picco di Grubia (mt.2238), seguendo degli ometti di pietra e in ultimo, per un ripido pendio di verdi misti a roccette. In vetta abbiamo trovato letteralmente un orto botanico, con fiori di tutte le specie. Per raggiungere nuovamente il bivacco Marussich abbiamo percorso in discesa tutta la ripida cresta di quest’ultima elevazione, seguendo alcuni ometti e comunque il percorso più logico. Ripercorsa la mulattiera (più faticosa dell’andata a causa di qualche controsalita), giunti a sella Bila Pec, abbiamo fatto ritorno al Gilberti seguendo il sentiero del percorso botanico. Tempi complessivi (soste escluse) 5 ore e mezza, dislivello totale mt.880, sviluppo km.13,1.