avvicinamento
Dall' abitato di Rigolato seguire la stretta rotabile asfaltata che prima raggiunge la frazione di Ludaria e poi l'ampio posteggio ai Piani di Vas, punto di partenza dell' escursione.
descrizione
Partiti da un ampio posteggio presso i Piani di Vas (mt.1260), raggiungibile da Rigolato per una stretta strada asfaltata, abbiamo seguito la rotabile fino ad un bivio sulla destra dove abbiamo seguito una strada boschiva intervallata da sentiero (segnavia CAI 228a) che in poco più di 45' ci ha fatto raggiungere la radura della sella di Talm (mt.1597). Seguendo in direzione ovest una traccia di passaggio con alcune vecchie segnalazioni, percorrendo sempre la dorsale del bosco Ombladet, abbiamo imboccato una traccia più evidente contrassegnata con bollo e freccia rossa su una roccia a circa 1730 mt. di quota. Seguendo un sentiero ben tracciato, e da qui sempre segnalato con bolli rossi, abbiamo raggiunto tra i mughi la prima elevazione con una croce in legno (quota 1830) in circa 40' dalla sella di Talm. Dopo aver attraversato una vasta mugheta il sentiero diventa più impegnativo alternando traversi e ripide salite su verdi, con brevi tratti di roccette, fino ad arrivare ad una salita esposta e molto verticale che ci da portato su una cimetta erbosa (mt.2009) in altri 40' di cammino. Da quest'ultimo punto inizia il nuovo percorso attrezzato delle Creste di Chiampizzulon. Indossato casco, imbrago e kit da ferrata abbiamo seguito il tracciato (sempre segnalato da bolli rossi) che alterna tratti protetti da cavi e staffe a tratti erbosi spesso molto ripidi ed esposti, fino ad arrivare, percorrendo un ultimo tratto su erba e roccette quasi verticale, sulla sommità della Torre Alice (mt.2070) con una grande croce metallica. Dopo una breve sosta abbiamo intrapreso il tratto più impegnativo del percorso che, quasi interamente attrezzato, prima scende la cresta dell'elevazione, poi una breve parete articolata continuando poi su un bordo di un canale incassato molto friabile, sfruttando la parte laterale più rocciosa, per poi salire un tratto di parete verticale agevolata da cavi e numerose maniglie e staffe in acciaio (sul percorso resti di vecchie assicurazioni con corde da roccia). Superata quest'ultima parete siamo arrivati ad una sella che in breve porta al tratto di salita attrezzata per l'ultima elevazione del percorso. Prima di raggiungere il semplice sentiero erboso che porta in vetta, si affronta un tratto verticale che consiste in un camino terroso di una decina di metri con roccie ai lati, agevolato da maniglie per la progressione (un pò faticosa per un paio di cambi di moschettoni). Dopo quest'ultima difficoltà, abbiamo finalmente raggiunto, in una mezz'ora da Torre Alice, la piccola e particolare croce della Creta di Chiampizzulon (mt.2085). Per scendere in direzione dell'omonima sella, abbiamo seguito un percorso esposto su ripidi verdi ma ben tracciato e segnalato, anche qui attrezzato con cavi e staffe nei punti più pericolosi. Lasciando la sella in basso a sinistra rispetto al nostro percorso (da lì parte la via più difficile che porta alla cima del Pleros), siamo scesi seguendo le segnalazioni per ripidi prati alternati a tratti rocciosi (attrezzature più che altro corrimano), fino ad arrivare ad un breve caminetto non difficile e poi in breve al sentiero CAI 228 (grande masso con indicazioni per il Pleros e ferrata), seguendo il quale abbiamo raggiunto il Rifugio Chiampizzulon (mt.1650). Dal rifugio seguendo prima la rotabile e poi un sentiero in circa mezz'ora siamo ritornati al parcheggio. Escursione impegnativa, molto selvaggia e remunerativa da non sottovalutare, peccato che noi abbiamo trovato nebbia su quasi tutto il percorso, cosa che oltre ad impedirci di godere dei panorami, ha aumentato le difficoltà di orientamento, specialmente nel primo tratto fino alle prime attrezzature (è prevista la messa a posto anche di questa parte dell'itinerario!). Consiglio comunque la percorrenza in senso orario per evitare di dover fare in discesa alcuni tratti sprotetti su verdi molto ripidi e insidiosi. Tempi di percorrenza: 4 ore e 45' (escluse le soste); dislivello totale: circa 900 mt.; sviluppo poco meno di 9 km.; difficoltà EEA (pass. di 1° grado); ferrata B/C.