Cima Nera e Giro dei laghi

Dal rifugio Larcher si seguono le indicazioni per il lago Marmotta. Si sale moderatamente su ghiaie tagliando diagonalmente il versante meridionale di Cima Nera. Brevemente si giunge presso una poco marcata forcellina a quota 2720 m circa dalla quale la veduta è strepitosa sulla Vedretta de la Mare, Palon de La Mare, Rosole e Cevedale. Verso sud invece bella veduta su Presanella. Si scende quindi sul sottostante lago Marmotta per fare qualche foto. Il lago (2700 m) è sul fondo di un circo glaciale. E' ben visibile verso NO Cima Nera: una vetta marrone-rossastra con una forma abbastanza aguzza. Si torna nei pressi della forcellina dalla quale si segue una dorsale (traccia evidente) sopra la sponda occidentale del lago. Si cammina in leggera salita su prati e poi su serpentine. La traccia ben indicata da ometti volge poi a destra passando su terreno detritico passando sotto la cima. Si sale ora sul lato idrografico destro del circo, dove più in basso scorre un torrentello (cascatelle). Si riprende poi a salire ripisamente a serpentine su ghiaie in modo ripido. Presso la cima c'è qualche tratto esposto (attenzione) e qualche resto della 1 guerra mondiale. Dalla vetta (3037 m) panorama superbo sul Cevedale, vedretta della Forcola e il Gran Zebrù, ad E il roccioso versante O di cima Marmotta e Cima Lagolungo. Tornati alla forcellina, seguiamo le indicazioni per Lago Lungo- rifugio Dorigoni. Si cammina in un ondulato altopiano tra torrentelli regimentati e cascatelle fino quota 2600 m dove c'è un bivio per il lago Lungo che si ignora tenendosi in quota sopra di questo. Passata un piccolo sbarramento si sale fino al bivio per il rif. Dorigoni che si ignora. Segue un lungo tratto pianeggiante: il sentiero segue le condotte dell'acqua. Si giunge così al lago Nero, piccolo ma incantevole specchio d'acqua dove si speccia il monte Vioz in una natura meravigliosa. Due passi oltre, passato un ponticello e scesa una scala si è alla diga del Careser: lunga oltre 700 m collega vari dossi montonati chiudendo il circo della soprastante vedretta del Careser. Si cammina lungamente sullo sbarramento di cemento, protetto da reti con bella veduta sulla verde acqua del lago. L'ambiente è marcatamente artificiale con addirittura lampioni lungo tutto lo sbarramento. Alla fine della diga ci sono delle costruzioni. Il sentiero 123 scende ora tra detriti ed erbe con bella veduta sul monte Vioz. A quota 2450m si incontra un bivio e si continua a scendere verso la centrale di malga Mare. Si perde quota grazie a numerose serpetine, fino ad un boscetto di pini cembri. Si entra ora nel bosco dove il sentiero continua a scendere lungamente passando anche per una fascia rocciosa. In vista del lago artificiale presso la centrale idroelettrica, il sentiero taglia il ripido versante presso una falda detritica e scende ripido al parcheggio. rifugio- cima 1.30 h; discesa dalla cima 1.0 h. traversata fino alla diga del Careser 1.0 h. Discesa al parcheggio 1.30 h. Totale 5.00 - 5.30 h. 450 m salita, 1100 m discesa.