avvicinamento
Da Cortina lungo la SS 51 in direzione Dobbiaco, fino alla località Ospitale dove si parcheggia nei pressi della chiesetta di San Biagio (dall'altro lato della strada rispetto al Rifugio)
descrizione
Al parcheggio si trovano subito le indicazioni per Val Padeon e ferrata Dibona. Scesi pochi metri ad attraversare la ciclabile e il Ru Felizon, si imbocca la comoda mulattiera (segnavia 203) che risale lungamente la Val Padeon. Tralasciati i vari bivi per i sentieri di rientro dalla ferrata, si prosegue per la mulattiera fino a incontrare le piste da sci. Da qui, ancora per il 203 oppure più direttamente risalendo la pista (indicazioni per Rio Gere) si raggiunge la stazione a valle dell'ovovia Valgrande-Staunies. Utilizzando l'impianto oppure a piedi (labile traccia) si risale la Grava di Staunies fino all'omonima forcella, pochi metri sopra la quale sorge il Rif. Lorenzi. Dapprima si affronta la ferrata Bianchi, i cui primio cavi si trovano proprio sulla terrazza del rifugio. Con divertente percorso che alterna tratti di cresta a salti verticali - a volte superati tramite l'ausilio di scale - si perviene alla Cima di Mezzo. Il rientro a Forcella Staunies avviene per percorso alternativo o - se questo risulta inagibile per neve - lungo la stessa via di risalita (possibili ingorghi).
Ritornati in forcella, un cartello di fianco alla stazione dell'ovovia indica le ferrate Dibona e Renè De Pol. Una serie di scale conducono a un largo intaglio da cui ha inizio la ferrata vera e propria. La prima parte è quella tecnicamente più impegnativa: una serie di cale, cenge, salti verticali e un ponte ssopseso conducono a Forcella Granda, da cui si diparte il sentiero 233 che discende il Gravon del Forame e prosegue verso la farrata De Pol.
Il sentiero Dibona prosegue traversando lungamente sotto la Cresta Bianca prima e cima Padeon poi, incontrando vecchie costruzioni militari tra cui il caratteristico ricovero Buffa di Perrero. Dopo aver attraversato a mezza costa il Vecio del Forame si giunge a Forcella Alta, da cui ci si cala ripidamente fino a un bivio: a sinistra è possibile interrompere il percorso rientrando a Son Forca, a destra si prosegue la ferrata. In quest'ultimo tratto il percorso si fa più solitario e le attrezzature, più rade, consentono di continuare la traversata per cenge, inframmezzate da canalini da risalire e costellate da costruzioni militari in rovina. Poco oltre lo Zurlon si giunge a un ultimo intaglio, da cui ci si cala lungo un canale di ghiaie rossastre fino ai primi prati nei pressi del Col dei Stombi, dove ha termine il sentiero attrezzato vero e proprio.
Ora un bel sentiero si cala deciso ma comodo nella vegetazione, fino a ricongiungersi con la mulattiera della Val Padeon, per cui si rientra al punto di partenza.