Enrico Menestrina
24 Giugno 2017

Sat Lavis-Forra del Lupo, Monte Maggio, Malga Zonta

Medio

Distanza 17,5 km
Durata 5:35 h
Stagioni
Tipologia

Medio

Dislivello 612 m
In salita 1784 m
In discesa 1497 m
Sentieri CAI E127-124

Posizione

Profilo altimetrico

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Toponimi sul percorso

Chiese, castelli e altri luoghi turistici

  • Caserme Piatastai 1481,4 m
  • Ex Forte 1649 m

Passi, selle e forcelle

  • Sella Cargadore 1590 m

Valli, prati e boschi

  • Le Tese 1496 m
  • Carricatore 1583 m
Descrizione percorso

A Serrada (1250m.) ci si arriva con l’autobus da Rovereto, linea 315 attraverso la valle di Terragnolo. In auto si percorre la stessa valle via Rovereto-Noriglio (SP 2) oppure si può decidere di salire da Calliano-Folgaria (SS 350 e SP 2). Appena sotto la chiesa (arrivando da Folgaria) c’è un ampio parcheggio ed un altro, funzionale agli impianti da sci, è stato costruito anche sopra il Rist. Cogola, proprio all’entrata di Serrada arrivando da Rovereto-Noriglio.
Il tragitto, inaugurato nel 2015 dopo un lavoro di ripristino durato sui tre anni, non è ancora segnato sulle cartine (almeno per quelle uscite tra il 2015 e il 2016). Partendo dalla piazza di Serrada (davanti il Bar Centrale) ci si avvia in leggera salita per pochi metri. Proprio quando si intravvedono le indicazioni per il M.Finonchio sulla dx. si gira a sx. per una stradina in salita, dove sono comunque evidenti le indicazioni per il s.136 SAT e l’itinerario n° 8 di Nordic Walking. Si sale tra le case vacanza, ma anche di residenza, ed i prati su asfalto fino ad incrociare le piste da sci. Dopo 2-300 m. di salita, attraversiamo una forestale che scende dalle piste e qui (sul sentiero più avanti un bel crocefisso in legno) restiamo sulla dx. attraversando un prato e giungendo al parcheggio (ora delimitato da transenne ma raggiungibile dalla strada che sale da Rovereto, subito all’entrata del paese). Scendendo sul marciapiede verso il Ristorante poco sotto, all’altezza dei cartelli giriamo a sx. arrivando subito alla palestra di roccia che arriva in vetta proprio sotto i nostri piedi. Ci rendiamo subito conto della particolarità dell’itinerario e del fatto che sia relativamente nuova la sua costruzione. Il panorama si apre subito e, dopo essere passati sopra la palestra di roccia (una falesia con una settantina di vie che condivide l’entrata con la Forra) si incrocia il sentiero che sale da Piazza di Terragnolo (vedi it. 01 b). All’incrocio con questo teniamo la sx. e, dopo un primo tratto nel quale si sale in un bel bosco di faggi, si arriva all’inizio vero e proprio della Forra del Lupo. Il percorso è inequivocabile, scavato com’è tra alte pareti di roccia e permette di percorrere lunghi tratti di trincea ed osservare feritoie ed osservatori posti a strapiombo sulla valle del Leno di Terragnolo. La vista spazia dal Passo della Borcola al massiccio del Pasubio ed ai paesi nella valle di Terragnolo. Al termine si raggiunge la località caserme, dove sorgevano gli edifici ospitanti la guarnigione del forte; si prosegue poi in trincea e poi nei prati aperti proprio poco sotto il forte Dosso delle Somme (Werk Serrada) che si trova a 1670 m. (450 m. circa di dislivello da Serrada). Nella selletta sottostante ci si prospettano due possibilità: o prendere la strada forestale (facile) o inoltrarci in un tunnel che sbuca circa 60/70 m. più in là (difficile) dove l’unica cosa è tenere la testa bassa e munirsi di una torcia/frontalino, anche se nelle giornate limpide i tratti bui sono proprio brevi.
Il forte, di cui restano imponenti i ruderi, venne costruito tra il 1911 ed il 1914, quindi proprio prima dello scoccare della fatale scintilla. Il suo compito consisteva nel controllo della sottostante valle di Terragnolo fino al Passo della Borcola ed impedire tentativi di avanzata italiana verso Rovereto. Era la fortezza più grande e moderna degli Altipiani. Come testimoniano i numerosi crateri tuttora visibili al suo intorno, durante la guerra fu bombardato dalle artiglierie italiane, ma le macerie che vediamo oggi sono dovute soprattutto alle demolizioni effettuate nel 1936 per il recupero della copertura in acciaio. Anche se sono visibili alcuni iongressi e si intuisce la presenza di cunicoli che si addentrano nella struttura, non è consigliabile la visita all’interno per motivi di sicurezza. Per intuire le dimensioni del forte, comunque, oltre alle fotografie presenti sui pannelli esplicativi, è bello girarci intorno. Sulla sommità ci si può di nuovo recare a Serrada (s.136 oppure la strada forestale che poi si interseca col suddetto sentiero) oppure si può scegliere di scendere a Passo Coe (40’) o direttamente a Folgaria (tramite Costa, circa 2 ore).