avvicinamento
Per arrivare al punto di partenza, si deve raggiungere Sappada (BL) e da qui imboccare la stradina asfaltata diretta alle sorgenti del Piave. Dopo circa 4 km e alcuni tornanti molto ripidi si incontra la Baita Rododendro, nelle cui vicinanze si può parcheggiare l’auto (m 1460)
descrizione
Nei pressi della baita troviamo le indicazioni per raggiungere i Laghi d’Olbe. La traccia CAI da seguire reca il n.138. Con un ponte attraversiamo quasi subito il Piave che qui, data la vicinanza alle sorgenti, è solo un tor-rentello, e iniziamo a risalire per ottimo sentiero. a tratti un po' ripido, il versante sinistro idrografico della Valle Rio della Miniera. Alle nostre spalle appare sempre più imponente la sagoma del Monte Chiadin, che sovrasta la baita da cui siamo partiti.
Superata con un tratto di cengia panoramica la parete che chiude a ovest la valle che stiamo percorrendo, ci ritroviamo in un magnifico alpeggio solcato da un ruscello (m 2000, 1h 40’) dove il panorama si apre verso il Monte Lastroni e il Monte della Piana, mentre più a ovest iniziano a spuntare le cime della Cresta del Ferro. Procedendo, lasciamo a sinistra la deviazione per il “Rifugio 2000” e giungiamo alla Casera d’Olbe (m 2100, 2h 10’), una grande struttura ad “U” con le stalle ai lati e l’abitazione al centro, che sorge in un pianoro molto panoramico verso le cime a sud della valle di Sappada. Ancora qualche minuto di salita lungo la stradina militare, che intanto ha preso il posto del sentiero, e siamo all’incrocio col n.138 che, seguito per qualche decina di metri verso destra, conduce al maggiore dei Laghi d’Olbe (m 2156, 2h 30’), finora nascosto alla vista. Con una breve salita raggiungiamo una piccola cappella su un colle dal quale il lago, con le sue acque smeraldine circondate dai prati, appare in tutta la sua bellezza. Verso nord-ovest lo sfondo creato dalle cime dolomitiche della Cresta del Ferro aggiunge un ulteriore tassello a questo ambiente già straordinario. Seguendo esili tracce su terreno libero ci spostiamo verso ovest e qualche metro più in alto troviamo il secondo dei laghi, più piccolo del primo, ma non per questo meno bello (m 2166 2h 45’). Ovunque si odono i fischi delle marmotte, ed alcune sbucano guardinghe dalle tane.
Il rientro si sviluppa sullo stesso sentiero dell'andata (1,10 h dall'incrocio con il sentiero che porta al Rifugio Sappada 2000.