Cime Castrein

Spettacolare escursione in una bellissima giornata estiva priva di nuvole. Partiti da Sella Nevea (nei pressi della caserma della Guardia di Finanza mt.1170) abbiamo raggiunto il passo degli Scalini (mt.2022), dal quale siamo scesi per prendere il bivio che sale alla forcella Lavinal dell'Orso (mt.2138), poi abbiamo attaccato il sentiero alpinistico A.Goitan che prima per ripidi ed esposti verdi, poi per sentiero su roccette, porta ad una forcellina (ometto di pietra) che con un traverso un po’ esposto conduce alla famosa gradinata in cemento costruita dai militari austriaci durante il primo conflitto mondiale. Il tratto con i gradoni percorre una ventina di metri di dislivello, è molto esposto ma sufficientemente largo (da prestare attenzione in discesa), finita la gradinata c'è una grotta del periodo bellico che passa la cima da parte a parte affacciandosi sull'altro versante. Per arrivare in vetta mancano ancora 30 mt. di dislivello e bisogna superare un passaggio di 3 mt. di II grado non esposto e ben appigliato, poi per facili roccette si arriva in vetta a 2502 mt., da dove abbiamo goduto di uno splendido panorama che spazia su tutte le alpi Giulie. Per la discesa siamo ritornati alla forcellina all'inizio della gradinata percorrendo il resto del sentiero alpinistico fino alla forcella Mosè (mt.2271). Questa seconda parte del sentiero è sempre un po’ esposta in certi tratti (sono presenti alcuni cavi di acciaio), soprattutto nel primo tratto che scende bisogna prestare molta attenzione a seguire la traccia (le segnalazioni sono sbiadite). Subito prima dell'arrivo in forcella c'è un passaggio ripido di 4/5 metri attrezzato con fittoni in ferro e cavi. Dalla forcella Mosè siamo scesi per il sentiero di guerra fino al bivio che porta alla parete delle gocce sotto il campanile di Villaco, saliti poi nuovamente al passo degli Scalini e scesi a Sella Nevea per lo stesso sentiero dell'andata. Tempi di percorrenza 7 ore e 45' con le soste (7 ore senza); dislivello complessivo reale mt.1550. Consiglio di fare il giro in senso orario a causa del percorso un po’ insidioso su erba e terra che sale dalla forc. Lavinal dell'Orso.