descrizione
Giro con obiettivo Cima XII ma concepito per comprendere anche il Portule e Cima Larici.
Alcuni sentieri sono segnati come difficili sulle cartine ma, al di là di qualche tratto esposto, non ci sono particolari difficoltà tecniche.
Da evitare in condizioni di neve o ghiaccio che potrebbero essere presenti anche in estate.
Panorami eccezionali!
Partenza dal Rifugio Larici da Alessio, fresco di ristrutturazione ma purtroppo chiuso nonostante sia indicato "aperto tutti i weekend dell'anno".
Si sale fino a raggiungere bocchetta larici attraverso facile sentiero con pendenza moderata.
Successivamente ci si inoltra nei mughi, che presentano evidenti segni dell'incendio del 2015, ed in breve si raggiunge Cima Larici (2033 m).
Si prosegue in cresta ma senza tratti particolarmente esposti e si passa anche Monte Erba. Raggiunta porta Renzola, la traccia mostra una deviazione in discesa frutto di una errata valutazione, infatti il bivio per il sentiero che passa sotto cima Portule è leggermente più avanti.
Questo tratto è affascinante per i panorami e l'ambiente selvaggio, si prosegue in saliscendi fino a risalire a Porta Kempel e tornare nel versante sudorientale.
Facile sentiero si dirige verso portello di Galmarara (dove si congiunge il classico itinerario che arriva dall'omonima malga) e ci si prepara per salire i 150 metri di dislivello che porteranno alla vetta più alta dell'altopiano di Asiago: Cima XII o Ferrozzo (dall'italianizzazione del nome cimbro, Freyjoch che deriva da Frey-joch ovvero giogo di Frea la divinità scandinava a cui era stato dedicato il nome della montagna).
Effettuato l'anello di cima si rientra per lo stesso percorso fino a porta Kempel da dove si prende il sentiero (non facile da individuare ma comunque non crea problemi di orientamento) che ci porta al Monte Portule, vero dominatore dell'altopiano con la sua forma allungata. Dalla cima la traccia segue la sua dorsale per poi rientrare e riprendere il sentiero che scende a Porta Renzola. Si torna verso cima Larici dove c'è un'altra involontaria deviazione: una volta raggiunto l'arrivo dell'ex sciovia ci siamo accorti di non aver preso il bivio che scende a Bocchetta Larici.
In ogni caso la traccia sarebbe terminata a Malga Larici dalla quale è possibile risalire al rifugio.