It. 07

DISTANZA 14.7 km
dislivello in salita 1013 m
dislivello in discesa 1026 m
durata 6:54

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Chiese, castelli e altri luoghi turistici
    • 1735m
      Croce Marzola di Villazzano
    • 1106m
      ex Forte in Caverna
    • 729m
      San Giorgio
Cime e monti
    • 1738m
      Cima Marzola Nord
Grotte
    • 1332m
      Bus Prà Picol
    • 1066m
      Camin del Stol

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descrizione

titolo It. 07
avvicinamento

LEX 303 Trento-Luserna (A) e (R) fermata S.S. 349 V.Vattaro

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Dal lato ovest del paese di Vigolo Vattaro(69), dove è posta la fermata principale dell'autobus, scendiamo verso Trento lungo la S.S. 349, imbocchiamo a dx. via Fontanelle m.711 (croce di pietra) secondo il segnavia 429/It.1 che seguiamo per oltre 1 Km, fino dopo il Maso Pegoretti, ad un parcheggio dove si dipartono le strade forestali per Valesele. Da qui, seguendo il sentiero 440 (2° bivio a dx.), ci inerpichiamo subito nel bosco di pino nero fino ad incrociare, in località Pian de la Taola (m.905), una strada forestale. Proseguiamo ancora nel bosco (s.440) lungo lo zoccolo del costone del Croz de le Ore che si restringe a poco a poco, diventando più marcato e ripido. La vegetazione è sempre di bosco ceduo e di pino nero. Passiamo per alcuni camminamenti e trincee scavate nella roccia accanto agli imbocchi di alcune caverne ed al cosidetto “Stol dei Sette Finestroni”, continuando a risalire la dorsale. Dopo due brevi e facili fasce rocciose attrezzate con fune d'acciaio, si raggiunge la punta del Cròz de le Ore (q. 1339), da dove si può ammirare lo stupendo panorama, spostandosi solo di pochi passi sulla selletta. Appena più in là, perdiamo quota per un brevissimo tratto, riprendendo la salita quasi subito per alcune facili roccette e imbocchiamo una larga mulattiera in faggeta che ci conduce ad altre opere militari ed al bivio col sentiero 438, in località Pra Picol (q. 1385). Si conclude qui il sentiero 440 testé percorso ed inizia, proseguendo in salita, il suddetto438, anch'esso proveniente da Vigolo Vattaro (parte nord-ovest del paese). Dopo poco, ad un'altra selletta, si lascia il sentiero 438 (al primo bivio a sx.) per proseguire sul 412 che imboccheremo verso dx. (q.1590 circa 2h.15’). Arriviamo così al Bivacco Bailoni dopo 2 ore (q. 1623). La cima è vicina ed è un attimo (5-10') il suo raggiungimento. La Cima Marzola Sud (q.1736) o Croce Marzola di Villazzano (la prima denominazione è riportata su carte recenti del 2011) è solo un paio di metri più bassa della sua gemella posta qualche centinaio di metri più a nord. Da qui, naturalmente, abbiamo la visuale della parte sud della città con i monti d'intorno e, dall'altro versante dello spartiacque, del Lago di Caldonazzo e dei contrafforti del Lagorai dal perginese. Ci aiuta nella localizzazione delle cime circostanti un osservatorio in pietra con cappello in metallo ove sono incisi, a seconda dell'angolo di visuale, i nomi delle cime. Naturalmente, più la giornata è limpida e più lo sguardo si perde (ed a volte si ritrova) nella ricerca delle altitudini lontane. Dalla cima non si può che scendere. Ci avviamo quindi (sent. 412) nella direzione della seconda cima scendendo in cresta fino alla Sella della Marzola a q. 1692. Recentemente (est. 2015) è stato realizzato, sulle tracce del s. 411, un sentiero antincendio che ha portato poco sotto la sella un idrante ad uso dei Vigili del Fuoco in caso di incendio boschivo ed anche un punto acqua (fontanella, non potabile ma che può servire per rinfrescarsi nelle giornate più torride). Da qui riprendiamo a salire verso la cima Marzola propriamente detta che raggiungeremo dopo pochi minuti, (q. 1738, 2h.28') riempiendo i nostri occhi del panorama verso la parte nord ovest della Val d'Adige fino, in lontananza, ai monti dell'Alto Adige e, sotto di noi, il versante dal Calisio che si inerpica verso Civezzano, il perginese e le pendici del Lagorai. Torniamo quindi alla Sella passata pochi minuti prima e prendiamo a sx. per il sentiero 411, che lambisce la cresta della Marzola Sud, proprio davanti ai resti delle aperture degli "stoll" austriaci dominanti la valle dell'Adige. Con qualche saliscendi e passaggio reso arduo dal non perfetto stato del sentiero, raggiungiamo il bivio col sentiero 412/A (q. 1635). Scendiamo diritti nel bosco verso il rifugio Maranza (cippo Livio Sartori, q.1535, 2h. 55') per il sentiero 412, trovando verso q. 1200: una calcara, il Sentiero Naturalistico di Maranza ed altre testimonianze belliche. Si può raggiungere infatti, con una breve disgressione sulla sx., poco sopra il Rifugio il Primo Forte, con un bel panorama sulla parte sud della città e della Val d'Adige. Qui un pannello esplicativo ci educe sul ruolo del Forte, detto anche Batteria Maranza(31), e del ritrovamento di reperti all'interno delle sue rovine, dopo la Grande Guerra in cui fu fatto saltare. A Pradei della Maranza incrociamo il sentiero 426, ma continuiamo sul vecchio 412 fino al Rifugio Maranza (q. 1072, 3h. 40'). Dopo una sosta per ammirare il panorama (facoltativa ma che se combacia con l'orario del pranzo unisce l'utile al gastronomicamente dilettevole) scendiamo poco sotto al rifugio, lasciandocelo alle spalle ed attraversando il prato verso la faggeta e la piccola cappella(32) ivi presente, per imboccare il sentiero 429 (in comune col Sentiero Naturalistico Forestale) verso sud-est che ci riporterà al punto di partenza. Dopo circa 10-15’ una versione panoramica recentemente tracciata può essere una variazione che non ruba comunque troppo tempo in più. Dopo un saliscendi nel bosco sbuchiamo in una radura (Mas del Pasolot 975 m.) dove troviamo e seguiamo la traccia centrale in discesa (s. 429 S. Forestale delle Valesele Alte) ed in circa 1 h. raggiungiamo di nuovo il bivio col sentiero 440 e di conseguenza, per la stessa strada percorsa qualche ora prima, Vigolo Vattaro (711m. 4 h. 50’).

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It. 07
1070m di dislivello Dal lato ovest del paese di Vigolo Vattaro(69), dove è posta la fermata principale dell'autobus, scendiamo verso Trento lungo la S.S. 349, imbocchiamo a dx. via Fontanelle m.711 (croce di pietra) secondo il segnavia 429/It.1 che seguiamo per oltre 1 Km, fino dopo il Maso Pegoretti, ad un parcheggio dove si dipartono le strade forestali per Valesele. Da qui, seguendo ...
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