avvicinamento
Da Valbruna per carrozzabile
descrizione
Dal parcheggio, si imbocca la strada interdetta al traffico e sulla sinistra si attraversa il ponte sul torrente Saisera. Ci si trova sulla pista che sale al Monte Lussari e la si percorre fino a trovare, sulla destra, l’indicazione CAI 616 in direzione del Rifugio Pellarini. La parte iniziale della camminata si sviluppa su strada forestale abbastanza ampia che sale con una buona pendenza all’interno di un bosco di faggi e abeti.
Superato un piccolo rio, si arriva al Pian dei Carboneri (1150m.) dove si trova la base della teleferica che serve il rifugio.
Da questo punto in poi, la strada forestale diventa sentiero: si procede sulla sinistra camminando alla base di un imponente zoccolo roccioso (ci sono anche dei tratti con passamano in corda per rendere più agevole la salita) fino ad arrivare ad un bivio.
Si tralascia a sinistra l’indicazione per Sella Prasnig e si continua invece sulla destra (da qui mancherà poco più di mezzora al rifugio). Si interseca un ghiaione scaricato dalle Cime delle Rondini camminando ancora nel bosco finchè l’ambiente si apre sempre più lasciando intravedere la nostra meta finale insieme alla massiccia parete dello Jof Fuart.
Ancora qualche svolta e si raggiunge lo sperone dove è collocato il Rifugio Pellarini (quota 1500m.): un meraviglioso balcone panoramico che offre una vista spettacolare sullo Jof Fuart, il Grande e Piccolo Nabois, la Madre dei Camosci e la Cima di Riofreddo. Verso valle si apre la vista su Valbruna, lo Jof di Miezegnot , Cima Cacciatore e l’Osternig in lontananza.
Il sentiero CAI 618 ,che sale alla sella Carnizza, parte alle spalle del rifugio: si cammina per un lungo tratto con una pendenza marcata al cospetto delle imponenti cime che ci sovrastano.
Lungo il percorso, caratterizzato da erbe, mughi e rocce, ci sono ancora delle zone innevate molto suggestive. Man mano che si sale, il rifugio scompare dalla nostra vista mentre si apre sempre di più il panorama sulla Carnizza di Camporosso, la conca compresa tra le pareti del Grande Nabois, dello Jof Fuart e della Cima di Riofreddo.
Il tratto finale prima di arrivare alla sella, avviene in uno stretto canale roccioso con qualche passaggio un po’ impegnativo che richiede attenzione. Non ci sono comunque tratti esposti.
La vista che si apre dalla Sella Carnizza (quota 1767m.) è mozzafiato: le Cime del Vallone e in lontananza il Mangart e lo Jalovec.
Si rientra lungo lo stesso percorso dell’andata.