avvicinamento
Da Tarcento, seguiamo le indicazioni stradali per Lusevera - Alta Val Torre. Dopo aver lasciato alle spalle Ciseriis, risaliamo la SS 646 fino ad arrivare a Vedronza. Attraversiamo inizialmente B.go Pidalic ed al termine del rettilineo successivo raggiungiamo l'Antica Trattoria Stefanutti, nei pressi della quale è possibile parcheggiare. Attraversiamo il ponte sul Torrente Torre e successivamente, svoltando subito a sinistra, iniziamo l'escursione. Gran parte dell'itinerario si sviluppa su piste forestali e per un tratto su strada asfaltata. Oltre all'usuale cautela da utilizzare quando ci si incammina in montagna, si segnala che nel tratto finale verso il M.te Stella e nella successiva discesa verso Stella, percorriamo un sentiero dove è richiesta molta attenzione dato che il fondo è costituito da pietre carsiche sporgenti.
descrizione
Diamo inizio alla nostra escursione partendo dall'Albergo Stefanutti a Vedronza. Attraversiamo quindi il ponte sul Torrente Torre e svoltiamo subito verso sinistra per raggiungere la passerella sul Torrente Vedronza (0,20 km).
Nell'attraversarla è necessario prestare la massima attenzione e camminare, possibilmente, sulle scine laterali in metallo in modo da evitare eventuali fori delle traversine in legno. Al termine della già citata passerella svoltiamo a destra, passando accanto al muro di contenimento, sull'argine destro del torrente.
Proseguiamo diritti fino all'inizio della pista forestale che ci conduce a Stella (0,40 km).
Questa pista presenta una lunghezza complessiva di 5 km ed un dislivello di circa 400 mt. L'unica attenzione da porre è che, nel procedere, dobbiamo sempre mantenerci sulla via principale ignorando quelle laterali fuorvianti destinate ad uso delle attività boschive. Il bosco che stiamo attraversando, generalmente molto rigoglioso, è composto da grossi frassini, castagni, aceri, ontani e roverelle mentre, nei punti dove la vegetazione è un po’ più rada, proliferano noccioli che raggiungono anche grosse dimensioni. Nel sottobosco sono presenti invece bulbose, felci ma anche parecchi rovi che, a volte, tendono ad ostruirci il cammino. Lungo la pista, che è stata ripristinata nel 2008, troviamo tratti dove le pendenze sono decisamente accentuate e qualche brevissimo falsopiano.
I primi 500 mt. della pista presentano il fondo quasi del tutto cementato che lascia poi lo spazio (0,90 km) ad uno sterrato che scorre quasi in falsopiano.
A 3,80 km dalla partenza (560 mt.) ci imbattiamo in una biforcazione dove dobbiamo prestare attenzione nello svoltare a sinistra.
Da questo punto la pista discende brevemente ma, dopo un primo tornante a destra, riprende nuovamente la salita stavolta in maniera più pronunciata fino a raggiungere lo spartiacque, localizzato in prossimità del M.te Oussa ( 5,00 km - 724 mt.).
Qui troviamo, verso sinistra, una mulattiera in salita.
PRESTARE ATTENZIONE PERCHE', PER UN TRATTO, NON SONO PRESENTI LE INDICAZIONI CON LA LETTERA C DATO CHE SI TRATTA DI UN SENTIERO GIA’ TRACCIATO PRECEDENTEMENTE. E' NECESSARIO PRESTARE ATTENZIONE SOLAMENTE AI SEGNAVIA DAI COLORI BIANCO-ROSSO.
Dopo poche centinaia di metri usciamo dal bosco e subito notiamo la panoramica sommità del M.te Stella (5,40 km – 785 mt). Da qui possiamo godere di un'ampia panoramica a 360°. Prendiamoci, se necessario, un'attimo di riposo per scattare un paio di foto.
Retrocediamo brevemente per 100 metri circa ed imbocchiamo il sentiero che risale alla nostra sinistra. Qualche passo più avanti passiamo accanto ad una bella croce realizzata, con dedizione, da alcuni volontari della zona (6,20 km.).
Ci troviamo dinnanzi a noi una discesa in cui, come anticipato nella sezione precedente, è necessario prestare la massima attenzione specialmente se il fondo è bagnato o umido. Il fondo e accidentato e con possibili pericoli perchè è costituito quasi esclusivamente da pietre carsiche affioranti.
A metà discesa, lungo la cresta del monte, troviamo una panchina ( 6,45 km) dove potersi prendere un riposino ed ammirare l'ampio panorama che scorcia sul tarcentino e su tutta la pianura friulana.
Il panorama è reso molto interessante da alcuni aspetti che possiamo osservare: la sottostante Bocca di Crosis, sbarrata dalla diga eretta agli inizi del ‘900 utilizzando un progetto dell'istituto scolastico A. Malignani; di fronte a noi invece s’innalza il massiccio della Bernadia, geologicamente simile al M.te Stella ma con la differenza che è stato separato, nel corso di milioni di anni, dall'azione erosiva del Torrente Torre costruendo una caratteristica valle a V; più a sud sorgono le colline eoceniche, riconoscibili dalle forme addolcite, che proteggono la cittadina di Tarcento, regalando all'escursionista scorci pittoreschi e suggestivi.
La flora che ci circonda è composta da molte piante rare o endemiche che popolano le assolate rupi meridionali del monte: l’Alisso di Gemona, caratterizzato da delle vistose fioriture gialle che si possono ammirare ai primi di aprile e la graziosa erba medica del Pirona, molto frequente tra le roccette calcaree del versante Sud. Lungo il cammino, possiamo notare anche numerose presenze di grotte e di inghiottitoi che si aprono nei suoli carsici del M.te Stella.
Parlando di Stella possiamo affermare che, con i suoi Borghi di Boreaniz, Michs e Pobra localizzati intorno ai 650 mt. d’altezza, rappresenta la frazione più elevata del Comune di Tarcento. Attualmente la località ha subito, purtroppo, una fase di avanzato spopolamento. Stella, unita alla sottostante borgata di Malemaseria, all'inizio del ‘900 era abitata da oltre 500 persone in gran parte di etnia slava come, d'altronde, anche nel resto dell’intera Alta Val Torre.
Gli ultimi 200 metri del sentiero, situati all'interno di un bosco, ci permettono di scendere alla strada asfaltata (6,60 km) che imbocchiamo a destra per raggiungere B.go Boreaniz (7,10 km - 685 mt.).
DA QUESTO PUNTO IN POI RIPRENDE LA PRESENZA DI SEGNAVIA GIALLO-ROSSI CONTRADDISTINTI DALLA LETTERA C CHE CI GUIDERANNO FINO ALL'ARRIVO.
Nei pressi del prefabbricato in legno che troviamo alla nostra sinistra (sede dei cacciatori di Tarcento), iniziamo la discesa fra le case lungo il famoso itinerario della Via Crucis di Stella che termnina sulla strada asfaltata per Flaipano (7,60 km.).
Sulla nostra sinistra notiamo la chiesa di Stella, ricostruita dopo il sisma del 1976, al cui fianco s’erge su una superba posizione panoramica il famoso campanile dalla cuspide verde. La cuspide citata ha la particolarità di essere visibile da molto lontano, in particolar modo quando l’inclinazione dei raggi del sole la rendono luccicante. Il medesimo campanile fu eretto dalla popolazione di Stella intorno al 1930 a fianco della chiesa di S.Croce, progettata dall'architetto Gerolamo D'Aronco e distrutta dal terremoto.
Nella zona di Stella sono assenti sorgenti d’acqua permanenti. L’abitato venne edificato in una zona in cui gli affioramenti rocciosi impermeabili entrano in contatto con le rocce carsiche del monte, drenando in profondità l’acqua piovana percolata da quest’ultimo. Il paesino si garantiva pertanto l’approvvigionamento idrico grazie ad un complesso sistema di pozzi chiusi, scavati in particolar modo in prossimità delle abitazioni ed impermeabilizzati sul fondo. Diverse di queste opere sono tutt'ora efficienti e visibili, soprattutto nei borghi di Michs e Boreaniz. L’abisso più famoso è senza ombra di dubbi la voragine situata a poca distanza da quest’ultimo borgo.
Si afferma che a Stella sia possibile, nelle giornate soleggiate, ammirare il cielo più azzurro e terso di tutto il Friuli. In tali condizioni il panorama consente di spaziare con lo sguardo su tutta la pianura e la costa della regione, dal Golfo di Trieste a Lignano.
Riprendiamo il cammino proseguendo a destra lungo la strada comunale, prevalentemente pianeggiante con qualche breve tratto in discesa, che conduce a S.Maria Maddalena. Poco più avanti giungiamo a B.go Pobra, tempi addietro la borgata più popolata di Stella, dove è possibile osservare alcune costruzioni in pietra. Questi edifici, oltre ad essere riusciti a resistere al sisma, hanno mantenuto lo stile architettonico locale composto da tipici ballatoi in legno sulla facciata principale accompagnati da scale esterne.
Continuando il nostro percorso diritti ci lasciamo alle spalle la piccola frazione di Tarcento. Troviamo poi un’insegna stradale indicante l’inizio del territorio comunale di Montenars. Ora imbocchiamo una comoda pista forestale, prevalentemente in discesa, che ci riporta nuovamente verso Vedronza ( 9,00 km).
Per gli amanti dei fiori, è consigliabile effettuare questa escursione soprattutto nel mese di maggio quando i verdi prati, che si trovano ai lati del tratto iniziale della pista, vengono ricoperti dallo sbocciare di bellissimi narcisi.
In questo tratto troveremo sia brevi falsopiani sia discese più accentuate. La flora del sottobosco è particolarmente ricca e l’ambiente è molto frequentato da cinghiali, caprioli, volpi e via dicendo. Ciò conferma che la valle del Torrente Vedronza è una valle di passaggio dei grandi ungulati. Anche l’avifauna silvana è molto diffusa in tutta la valle e rappresenta la sede ideale per la nidificazione di molte specie.
Dopo aver camminato per circa 1 km e notiamo, alla nostra sinistra, i resti di una costruzione (10,00 km). Qui noi proseguiamo verso destra lungo un tratto che diventa, via, via, sempre più ripido.
Arrivati una biforcazione (10,35 km), ignoriamo la pista alla nostra sinistra e proseguiamo a destra.
Attraversato un guado cementato, la pista forestale riprende la salita fino a raggiungere lo spiazzo già attraversato all'andata (11,20 km).
Svoltiamo a sinistra e dopo una breve discesa ripercorriamo, in senso opposto, i primi 3,50 km dell’escursione.
Al termine della pista forestale, viriamo a destra e ci avviamo verso la passerella sul Torrente Vedronza. Possiamo quindi concludere facilmente l'escursione poichè, per il raggiungimento del punto di partenza, mancano poche centinaia di metri (14,70 km).