Fabrizio Plesnizer
06 Agosto 2024

Picco di Mezzodì

Difficile

Distanza 9,8 km
Durata 6:05 h
Stagioni
Tipologia

Difficile

Altitudine minima 937 m
Altitudine massima 2055 m
Salita totale 1091 m
Discesa totale 1091 m
Sentieri CAI
514 - 515

Posizione

Profilo altimetrico

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Toponimi sul percorso

Cime e monti

  • Monte Collarice 1367 m
  • Picco di Mezzodì 2063 m

Località

  • Malga Alpe del Lago 1012 m

Passi, selle e forcelle

  • Sella Colrotondo 1400 m

Rifugi, casere e bivacchi

  • Ai Sette Nani 954 m
Descrizione percorso
Avvicinamento

Raggiungere il lago superiore di Fusine tramite strada a pedaggio.

Bellissima escursione nelle alpi Giulie in ambiente solitario, partendo dal lago superiore di Fusine (parcheggio nel piazzale nei pressi del ristorante ai 7 nani), abbiamo seguito le indicazioni del sentiero CAI 514, attraversando la spianata dell'Alpe del Lago fino a collegarci con la traccia del sentiero che a ripide svolte nel bosco in circa 1 ora ci ha fatto raggiungere la sella Colrotondo (mt.1400). Seguendo poi una spalla quasi in piano (sent.CAI 515), abbiamo ripreso a salire un'altra ripida traccia fino a raggiungere un canale ghiaioso, e salendo sulla destra orografica con forte pendenza su sentiero tracciato, in circa 1 ora e mezza dalla sella, entrando in un canale, abbiamo raggiunto il punto chiave della salita rappresentato da una paretina articolata di una trentina di metri da salire in diagonale verso sinistra (passaggi di 1° grado con una corda di un paio di mt. presente nel punto più ripido), per poi traversare una esile cengetta un po' esposta, ed infine salire a svolte il canale originario fino al bivio con il sentiero che scende alla forcella di Ratece (segnalato inagibile !). Seguendo le segnalazioni a destra siamo entrati in un impervio canalino di terra e roccette (ben gradinato) che in ultimo ci ha fatto raggiungere la grande croce metallica del Picco di Mezzodì (mt.2063) in poco meno di 3 ore dalla partenza. Il panorama dalla vetta era distrurbato dalle nuvole, ma ci ha fatto intravvedere numerosi scorci del Mangart, la catena delle Ponze e la Veunza di fronte a noi, e poi diradatesi le nubi, gran parte del restanti alpi Giulie vicine. Per il ritorno a valle abbiamo seguito lo stesso itinerario dell'andata che in 2 ore e mezza ci ha fatto arrivare al parcheggio soddisfatti di questa remunerativa escursione. Cima poco frequentata a causa della vicinanza di altri itinerari più gettonati, ma molto interessante e per nulla banale. Tempi complessivi (esclusa le soste in cima e in sella) 5 ore e mezza circa; dislivello complessivo mt.1100; sviluppo km.10 (pendenza media 27%); difficoltà EE/F.