avvicinamento
Raggiungiamo il Passo Tre Croci attraverso l'A27 (dir. Belluno), per poi passare sulla SS51 fino a Cortina d'Ampezzo e prendere la SR48 fino a destinazione.
descrizione
Si parte dal Passo Tre Croci (1791m) attraverso il sentiero 213. Salendo per la Tardeiba, si assiste al graduale cambio dell'ambiente circostante: dal sentiero nel sottobosco si vira rapidamente a quello sassoso.
Dopo circa mezz'ora di passeggiata, si imbocca il sent. 216 che, in poco più di un chilometro, si inerpica fino alla forcella Marcoira (2307m) attraverso un ghiaione dapprima largo e poi sempre più angusto. Il tratto è il più difficile dell'intero itinerario, dal momento che l'ascesa non è aiutata da cordini/strutture. La pendenza del ghiaione e la natura del terreno richiedono attenzione e prudenza, rimanendo comunque fattibile.
Si inizia la discesa nel Ciadin del Loudo. Anche qui l'attenzione agli scivoloni rimane alta, vista la ormai nota natura del terreno di cui sopra. Una volta completata la traversata, ci si attrezza per attraversare il costone del Ciadin ed avviarci giù per il versante, verso il Rif. Vandelli. I passaggi più rischiosi sono sempre corredati di cavo di ferro, per cui l'attraversata avviene in serenità. Attraverso questa parte di sentiero, le Dolomiti ampezzane si lasciano ammirare in tutto il loro splendore.
Tali viste premiano sono giusta ricompensa agli sforzi compiuti. Il sentiero gira e scende per il versante est del Ciadin del Loudo. Si scende di quota, macchie di mughi si susseguono sempre più fitte, per poi lasciare il posto alla vera e propria foresta, mentre la temperatura sale. Di fronte il versante ovest del Col del Fuoco e, avanzando, finalmente si vede il Rif. Vandelli ed il magico Lago di Sorapiss, ora ghiacciato.
Dopo circa 3 ore si arriva al Rif. Vandelli (1928m), aperto solo durante il periodo estivo, ma con un bivacco aperto tutto l'anno al suo fianco (9 posti letto). Dopo una pausa pranzo, si può ritornare al Passo attraverso il sent. 215. Sebbene sporadicamente esposto, dalla cartina risulta che il dislivello da percorrere è irrisorio; alternativavente si potrebbe scendere verso Valbona attraverso il sent. 217. In questa versione si è optato per la prima alternativa, per cui ci si avvia verso gli Orti di Marcoira. Nonostante la relativa pericolosità di alcuni passaggi, non si sente fatica, dal momento che non si incontrano salite o discese rilevanti.