avvicinamento
Da Borca di Cadore si sale all'ex Villaggio Eni, ramo a sx.
descrizione
Rapidissima incursione sull'enorme cono detritico/ghiaione che scende da Forcella Salvella (che divide il corpo dell'Antelao dall'avancorpo di cima Salvella) e finisce, di fatto, sulla sottostante Valboite. Nel tempo si sono succedute diverse colate che, oltre a molti danni economici, hanno anche causato delle vittime.
Tramite una recente strada si sale ripidamente a tornanti, fino al punto in cui sono sistemati i sensori principali che monitorano 24/24 i movimenti franosi.
Alla fine della strada è possibile, con ulteriore progressione verso est, attraversando il canalone che a questa altezza è molto stretto, collegarsi al sentiero 230 che partendo da san Vito di Cadore termina a Forcella Piria, nei pressi del rifugio Antelao. La parte a sx (verso S. Vito) è chiusa e inibita al transito per ordinanza comunale ormai da diverso tempo.
E' possibile anche agganciare il 232 "Bortolo de Lorenzo" (dedicato a un famoso cacciatore di camosci che ho conosciuto personalmente) che si collega al 230 verso i piani dell'Antelao. Altra opportunità sarebbe risalire fino a Forcella Salvella, ben 1000mt più in alto (punto di partenza per alcune famose ma, credo ormai quasi dimenticate, vie alpinistiche di notevole difficoltà nonché bellezza). Sono tutti tracciati che ho percorso molti anni fa e non conosco la loro situazione attuale. L'ambiente è severo e per pochi (il 232 e la Salvella sicuramente EEA, dotati di corda e qualche rinvio/fettuccia), ma di enorme gratificazione. In una foto si vede da vicino il Bus del Diau, un gigantesco antro che caratterizza la fascia bassa della parete sud del "Re".
Comunque, anche fermandosi alla fine dell strada, vi troverete, con poca fatica, vicinissimi a questa magica e severissima montagna, con panorami a est sul Rite, il Sassolungo di Cibiana, la lontanissima cima dei Preti e altre cime delle Dolomiti d'Oltrepiave. A sud il bellissimo Pelmo, con a dx le Rocchette. Più a dx ancora potete ammirare anche la Tofana di Rozes. Consigliabile con cielo terso per qualche bella foto e per vedere i grandi lavori di contenimento e di monitoraggio che sono stati effettuati per garantire l'incolumità della gente in valle.
Ho registrato la traccia solo in discesa.