descrizione
E’ UN SENTIERO CHE PERMETTE DI RAGGIUNGERE PERS DA PRADIELIS SENZA UTILIZZARE STRADE ASFALTATE.
L’itinerario proposto è contraddistinto e segnalato dal segnavia P. Come già detto, all'andata si sviluppa esclusivamente su sentieri e piste forestali mentre, al ritorno, ci sono anche tratti su fondo asfaltato. Lungo il percorso si segnalano due passaggi abbastanza tosti dovuti alla pendenza accentuata: si tratta del tratto finale che ci porta sulla sommità del M.te Clabagnavizza e del tratto che da fondovalle ci porta fino a Pers.
La partenza di questa escursione è fissata sul retro dell’ex stalla sociale di Pradielis.
Dopo aver parcheggiato l’auto proseguiamo sempre diritti per un centinaio di metri fino a raggiungere un rigagnolo, solitamente privo d'acqua, da cui inizia la salita verso la cima del M.te Clabagnavizza. Oltrepassato un brevissimo falsopiano, caratterizzato anche dalla presenza di 2 grossi tigli (0,35 km), abbandoniamo il sentiero originario (che prosegue orizzontalmente a sinistra) per imboccare la salita verso destra.
Qualche centinaio di metri più avanti troviamo uno smottamento del terreno che ci costringe ad effettuare una piccola deviazione mediante l’utilizzo anche di alcuni scalini. Il sentiero prosegue poi fino ad una zona in cui la vegetazione è meno fitta ed è possibile ammirare un ampio panorama sul M.te Bernadia, su Villanova e su Lusevera. Proseguendo il cammino, ci addentriamo nuovamente nel bosco costituito prevalentemente da tigli, castagni, frassini e qualche ciliegio. Troviamo poi un’altra brevissima deviazione (o,95 km - 486) necessaria per poter evitare una decina di piante sradicate del vento, che occupano la sede del sentiero. Poco più avanti possiamo notare i resti della casera “Marinat”. Dopo aver lasciato alle spalle i ruderi della casera proseguiamo altri 200 metri fino ad un bivio (1,15 km - 480), dove ignoriamo il sentiero che conduce a Vedronza (tra l'altro è anche poco visibile) e continuiamo a salire verso destra lungo un tratto con una pendenza piuttosto sensibile. Prestiamo un minimo d'attenzione in più dato che, in particolare nei periodi umidi e piovosi, il fondo potrebbe risultare molto scivoloso anche perchè danneggiato dai passaggi di MTB e moto da trial. Raggiunta la cima (1,35 km- 530) del piccolo rilievo, proseguiamo lungo il sentiero che scorre sulla cresta per circa 600 metri prima di confluire (1,90 km - 535) in una pista forestale. Lungo questo tratto potrebbe essere abbastanza frequente l’incontro con qualche capriolo o altro animale selvatico mentre possiamo udire il canto degli uccelli rompere il silenzio che pervade questi boschi incontaminati. Nella stagione primaverile possiamo ammirare diffuse fioriture di profumatissimi mughetti che successivamente vengono sostituiti dai ciclamini. La sommità del monte è caratterizzata dalla presenza di parecchie betulle facilmente riconoscibili, anche nella fitta vegetazione, per la loro caratteristica corteccia bianca.
Proseguendo lungo la pista forestale per alcune centinaia di metri (2,25 km - 541), giungiamo in prossimità di un altro incrocio dove ignoriamo la pista che scende verso Cesariis per proseguire sempre diritti. Questo tratto si sviluppa generalmente in falsopiano e dopo aver percorso 800 metri transitiamo sul retro di una caratteristica baita in pietra, recentemente ristrutturata, situata sotto il livello della strada. Poco oltre la baita troviamo un’altra biforcazione (3,25 km) da dove scendiamo a sinistra lungo la pista forestale che termina su di un piazzale utilizzato principalmente per le attività boschive. Giunti a questo punto, imbocchiamo il sentiero che possiamo notare proprio di fronte a noi, e lungo il quale si alternano tratti in falsopiano a tratti in leggera discesa. Al termine dell’attraversamento (4.40 km – 500) scendiamo a destra immersi in un noccioleto e in un'abetaia. Dopo 150 metri svoltiamo verso sinistra per scendere lungo un tratto leggermente scosceso ed abbastanza scivoloso che termina nei pressi della caratteristica baita di Luciano Mattighello (4,80 km - 372) circondata da prati sempre ben curati. Per percorrere quest’ultimo breve tratto è necessaria molta cautela. Raggiunta la carrareccia che porta a Vedronza svoltiamo verso destra per attraversare, poco più avanti, il Torrente Drignizza sfruttando i sassi sporgenti. Superato il torrente ci incamminiamo verso sinistra per proseguire diritti su un pianoro brullo alla cui sinistra scorrono le acque limpide del Torrente Vedronza. Al termine del pianoro (5,50 km - 373) incominciamo la salita a destra all'ombra di un noccioleto. Attraversato un rigagnolo (5,70km), inizio il sentiero in lastricato che ci conduce alla strada comunale nei pressi di Pers (6,50 km). Questo è il tratto più impegnativo dell’intero itinerario dato che è caratterizzato da ripidi tornanti immersi in un fitto bosco (in cui prevalgono frassini e aceri) che permettono di salire rapidamente di quota. Raggiuta la rotabile saliamo a destra e poi a sinistra per raggiungere la chiesetta di Pers (6,80 km - 593). Dalla chiesetta proseguiamo poche decine di metri prima di scendere a sinistra e subito dopo svoltiamo a destra. Stiamo ora camminando sull’antica mulattiera che un tempo veniva utilizzata dagli abitanti di Pers per raggiungere Cesariis e Pradielis. Ritornati sulla rotabile (7,40 km) scendiamo verso sinistra. Poco più avanti giungiamo in località “Podlopatizza” dove ci troviamo ad attraversare, in rapida successione, quattro ponticelli su rii che scendono dal Cuel di Lanis. Dopo aver attraversato l’ultimo ponte iniziamo a salire e subito abbandoniamo, per un brevissimo tratto, la strada ( 8,10 km - 511) per utilizzare un vecchio sentiero. Una volta ritornati sul fondo asfaltato, solamente dopo poche decine di metri, lo abbandoniamo nuovamente (8,30 km) per imboccare a sinistra l’antico sentiero che ci conduce a Cesariis. Il fondo del sentiero è un po’ sconnesso per cui è necessaria un po’ di prudenza in più. Dopo aver attraversato il ruscello ed essere ritornati sulla strada comunale (8,60 km - 564), prendiamo verso Cesariis. Dalla piazza principale di Cesariis di sopra proseguiamo, verso destra, fino a raggiungere una scalinata (9,15 km). La scalinata che scende verso destra, è inframezzata una prima volta dalla rotabile e una seconda volta dal piazzale prospicente la chiesa della frazione, quest'ultima ricostruita dopo il sisma del 1976.
Al termine della scalinata (9,30 km - 466) scendiamo a sinistra ed appena raggiunta la piazzola di Cesariis di sotto svoltiamo immediatamente verso destra. Al termine del recinto della casa che si trova alla nostra sinistra scendiamo a sinistra per imboccare la vecchia mulattiera che veniva utilizzata per giungere a Pradielis.
Scesi sulla rotabile (9,70 km - 413) siamo costretti a percorrerla per poche decine di metri per ritornare successivamente sulla mulattiera che termina nei pressi del cimitero di Pradielis (10,30 km - 363). Da questo punto raggiungiamo facilmente il paese e ci dirigiamo verso la cabina dell’ENEL. Da qui proseguiamo verso destra in direzione di Vedronza.
Attraversato il ponticello sul Rio “Podriepic”, cominciamo la salita finale verso destra che ci condurrà alla conclusione dell'escursione (11,00 km.).
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