avvicinamento
Come per gran parte delle escursioni si parte in auto da Tarcento percorrendo la SS 646 che conduce alla vicina Slovenia. Dopo aver superato Ciseriis risaliamo l'angusta parte iniziale della vallata fino a Vedronza. Da Vedronza raggiungiamo in breve Pradielis, dove spicca il bel campanile. Imbocchiamo la prima strada che troviamo sulla nostra sinistra e dalla prima piazzola giriamo ancora a sinistra per indirizzarci verso la ex stalla sociale del paese ben visibile sullo sfondo. Superato il ponticello sul Rio Pod Riepic saliamo a destra e continuiamo per un centinaio di metri. Sullo spiazzo che incontriamo possiamo parcheggiare l'auto e da qui iniziare l'escursione.
Nella parte iniziale la segnaletica giallorossa è caratterizzata dalla lettera P e nella parte finale dalla lettera C.
descrizione
La partenza di quest'escursione è fissata dallo slargo a sud del fabbricato che ospitava l'ex stalla sociale di Pradielis (362 mt.), dove si imbocca un sentiero che costeggia lateralmente un piccolo recinto.
Dopo un centinaio di metri raggiungiamo il greto di un rigagnolo, molto spesso privo d’acqua, dove svoltiamo destra per iniziare a salire.
Il tratto iniziale del sentiero presenta una pendenza abbastanza accentuata. Al termine della prima breve ascesa, dopo aver attraversato un tratto in falsopiano e raggiunti 2 grossi tigli, proseguiamo verso destra.
Qualche centinaio di metri più avanti (0,5 km - 435 mt.), è presente uno smottamento del terreno che ci costringe ad una breve deviazione, riconoscibile anche dalla presenza di alcuni scalini (si raccomanda una certa cautela nell'attraversamento). Il sentiero prosegue, immerso in una fitta vegetazione, fino a giungere ad una piccola radura (0,7 km - 470 mt.) da cui è possibile ammirare un discreto panorama verso Lusevera, il M.te Bernadia e Villanova delle Grotte.
Proseguiamo lungo il sentiero e dopo non molti passi, ci addentriamo nuovamente nel bosco costituito essenzialmente, da tigli, castagni, frassini ed anche vecchi ciliegi. Questi ultimi sono facilmente riconoscibili dalle caratteristiche striature orizzontali presenti sulla corteccia e dalle bianche fioriture primaverili che, fino agli anni sessanta, erano le uniche piante in mezzo ad estese superfici prative destinate alla fienagione od al pascolo del bestiame.
Ora ci ritroviamo a superare a monte alcuni ruderi di una vecchia casera (0,9 km - 486 mt.) e dopo circa un centinaio di metri raggiungiamo un trivio (1,10 km - 501 mt.). Imbocchiamo il sentiero presente alla nostra destra e da qui inizia l'ultima breve salita, ma abbastanza ripida nella parte finale, che ci porta in pochi minuti di cammino alla sommità del M.te Clabagnavizza (1,25 km - 553 mt.).
Il sentiero prosegue per i successivi 600 metri generalmente in falsopiano e termina all'imbocco di un’ampia pista forestale (1,85 km - 553 mt.).
Considerando la fauna che circonda il nostro cammino, in particolare lungo questo tratto è sempre possibile incontrare qualche capriolo o altri animali selvatici di passaggio. Possiamo notare anche il passaggio e la presenza dei cinghiali e tassi evidenziata da segni di scavi nel terreno conseguenza della loro costante ricerca di tuberi e di rizomi delle piante nel sottobosco. In primavera possiamo ammirare diffuse fioriture di profumati mughetti alternati, a stagione inoltrata, dai ciclamini.
Il silenzio in questo tratto è veramente assoluto e viene interrotto solamente dal canto allegro di cinciallegre, fringuelli, merli e dell’immancabile cuculo.
La sommità del M.te Clabagnavizza è caratterizzata dalla presenza di numerose betulle rese inconfondibili per la loro caratteristica corteccia bianca. Possiamo scorgere, nella fitta vegetazione, l’abitato di Pradielis.
Imboccata la pista, che si sviluppa orizzontalmente senza eccessivi dislivelli, proseguiamo fino alla prima biforcazione (2,15 km - 552 mt.) dove svoltiamo verso destra per discendere verso Cesariis di Sotto alle pendici del Monte Las (583 mt.).
Dalla biforcazione, il segnavia “P” viene sostituito dal segnavia “C” che contraddistingue il Circuito del Ponte Romano, itinerario da seguire da ora fino all'arrivo.
Non di rado possiamo notare un fruscio improvviso tra i cespugli, provocato dalla fuga di qualche biscia, vipera o di qualche ramarro, veloce lucertolona di colore verde del tutto innocua. In genere comunque non c’è da preoccuparsi molto: si tratta di animali riservati e si difendono solo se veramente infastiditi.
Si ricorda, in ogni caso, di utilizzare la dovuta cautela e l’importanza di guardare e valutare dove camminiamo mantenendosi possibilmente sempre sul sentiero senza abbandonarlo per raccogliere fiori o fragoline di bosco.
La pista, caratterizzata da una sezione abbastanza larga, alterna tratti di sterrato a tratti cementati e la sua pendenza in diversi punti aumenta sensibilmente. Dopo 400 metri (2,5 km - 504 mt.) sulla nostra destra ha inizio un sentiero che conduce verso Pradielis attraversando la località denominata "Vassuoiniza".
La parte finale della pista che ci conduce a fondovalle (3,0 km - 446 mt.) la riconosciamo perché ricoperta da alcune pietre cementate fra di loro. Una volta arrivati a fondovalle e dopo aver superato il guado di un Rio Pod Riepic, ricomincia la salita passando a lato di un depuratore, raggiungendo dopo 150 metri le prime abitazioni di B.go Cesariis di Sotto (3,2 km - 478 mt.).
Proseguendo a destra, poco prima del recinto dell’unica casa presente, iniziamo la discesa utilizzando il sentiero che ci riporterà a Pradielis. Questa mulattiera è ciò che resta dell'arteria che univa Cesariis a Pradielis. Scendiamo per circa 200 mt. per raggiungere la strada comunale, che percorriamo per poco più di un centinaio di metri prima di riprendere nuovamente la mulattiera sulla destra.
Nella parte iniziale della mulattiera è necessaria po’ di cautela a causa della presenza di 2 restringimenti dovuti a smottamenti del terreno.
A monte del sentiero (che prima della carrozzabile Pradielis - Cesariis era l’unica via di collegamento fra le due frazioni e che venne utilizzata successivamente fino agli anni ’70 dai pedoni come scorciatoia) notiamo ancora la "resistenza" di muri a secco ormai in progressivo deterioramento.
Ai lati del sentiero, in particolare sulle aree prative che fino a circa gli anni ’80 venivano regolarmente falciate, proliferano numerosi noccioli che a volte raggiungono anche considerevoli dimensioni.
Purtroppo, come è possibile riscontrare in gran parte delle escursioni, i rovi proliferano con notevole vigore e tendono ad impadronirsi del sottobosco.
Spesso ci può capitare di vedere che qualche ramo, nonostante le continue manutenzioni, possa invadere il nostro cammino. Ovviamente se ci è possibile, è consigliabile provvedere ad eliminarlo; in egual modo sarebbe opportuno rimuovere eventuali rami secchi o qualche pietra smossa. Sono gesti che a noi non costano eccessivamente ma sono essenziali per permettere una buona manutenzione degli itinerari stessi e la sicurezza per altri escursionisti che percorrono il sentiero come noi.
Nel caso in cui trovassimo invece impedimenti più importanti e non alla nostra portata è opportuno segnalare il problema ai vari punti di riferimento presenti in vallata al fine di far intervenire gli addetti con la massima celerità.
Al termine di questa brevissima scalinata finale, raggiungiamo il fondovalle ed attraversiamo un rigagnolo, solitamente senz'acqua (3,40 km - 398 mt.). Proseguiamo verso sinistra fino ad arrivare prima ad un ponticello in pietra (3,50 km) e successivamente nei pressi del cimitero (3,70 km - 370 mt.).
Raggiungiamo le prime abitazioni di Pradielis per poi scendere verso la cabina dell’Enel. Qui prendiamo a destra raggiungendo così in pochissimo tempo la zona dell'ex stalla sociale, punto di partenza della nostra escursione.
NOTE:
L’escursione presenta una lunghezza complessiva di 4,40 km.
La parte iniziale dell’escursione (ovvero per circa 1 km) è abbastanza impegnativa poichè raggiunge la sommità del M.te Clabagnavizza con un dislivello di circa 190 metri.
La parte rimanente dell’escursione, invece, non presenta alcuna difficoltà sviluppandosi prevalentemente in falsopiano o in discesa.