Cresta San Giorgio e Cresta Cavallini

DISTANZA 9.3 km
dislivello in salita 896 m
dislivello in discesa 867 m
durata 6:16
sentieri cai 944, 942

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Chiese, castelli e altri luoghi turistici
    • 460m
      San Giorgio
Cime e monti
    • 836m
      Sasso Alto
    • 1040m
      Sasso Camozzaro
Località
    • 235m
      Scotta
    • 310m
      Mattecci
    • 1071m
      Casa Botte
    • 1086m
      Val Cava

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foto 8

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La cresta San Giorgio
La cresta San Giorgio
Tratto appena percorso, con la chiesa in basso al termine della cresta
Tratto appena percorso, con la chiesa in basso al termine della cresta
Un classico passaggio lungo la salita
Un classico passaggio lungo la salita
Il brusco inizio della discesa dal dosso q. 953, con l'ultima parete da risalire sullo sfondo
Il brusco inizio della discesa dal dosso q. 953, con l'ultima parete da risalire sullo sfondo
Scendendo dal Sasso Camozzaro, trincea naturale sotto un masso incastrato
Scendendo dal Sasso Camozzaro, trincea naturale sotto un masso incastrato
Tratto iniziale della cresta Cavallini, verso la parete del Sasso Camozzaro appena discesa
Tratto iniziale della cresta Cavallini, verso la parete del Sasso Camozzaro appena discesa

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descrizione

titolo Cresta San Giorgio e Cresta Cavallini
avvicinamento

Dalla statale Valsugana si esce prima di Solagna all'indicazione per Torre. Appena entrati in Solagna si gira a destra verso il nuovo sottopassaggio ferroviario, verso la località Breagge. Si parcheggia poco dopo Bresagge, in un area pic-nic con piccolo parcheggio situata nel fondo di una valletta.

descrizione
CRESTA SAN GIORGIO (salita). Dal parcheggio si seguono le indicazioni per l'eremo di San Giorgio, passando inizialmente su strada asfaltata, poi in mezzo a case e trovando finalmente il sentiero. Dall'eremo inizia la cresta, percorso divertentissimo che si snoda fra massi e paretine costringendo frequentemente a piccoli passaggi di arrampicata facile, sfruttando rocce, radici e tronchi. Si prende quota rapidamente, la chiesetta rimane in basso (lungo tutto l'itinerario giungono i rintocchi della sua campana suonata dai turisti) e verso sud si allarga sempre di più la visuale sulla pianura del Brenta. In più occasioni la via sembra impraticabile, ma il passaggio si apre come per incanto man mano che si procede: seguendo i numerosi segnavia biancorossi, ben posizionati, non ci si sbaglia (da non confondere con i bollini rossi che segnano la variante alpinistica). Spettacolare la visuale dall'alto sugli orridi dirupi delle valli San Giorgio e Cavallini. Brusca e inaspettata discesa dopo il dosso a q. 953, verso una forcelletta che porta all'ultima balza. Il sentiero che la risale è terroso e sdrucciolevole. Arrivati alle rocce, una corda metallica, inizialmente ben tesa poi allentata, aiuta la risalita. Si sbuca sui prati vicino a Case Botte, posto ideale per un pisolino ristoratore. CRESTA CAVALLINI (discesa). Secondo la carta, il sentiero inizia lungo la strada presso la località Val Cava. Così è segnato nella carta tabacco (foglio 051) e nella carta del CAI di Bassano. Qui però la strada è bordata di filo spinato, che si può scavalcare con molta attenzione. Non c'è nessuna indicazione né alcun segnavia. Da lì si procede nel fondo dell'impluvio, si oltrepassa una pozza (asciutta al momento del passaggio) e dove la valle si fa più stretta si risale leggermente il versante destro, lungo una stradina in parte invasa da sterpaglie. Poco dopo compaiono i segnavia, improvvisamente numerosi. Il sentiero segnato inizia evidentemente più a sud-ovest del punto indicato in carta, forse presso il tornante al termine del breve rettilineo dopo Val Cava (in questa zona la carta del CAI di Bassano presenta altre inesattezze, come ad esempio l'ubicazione del Pertuso. Queste inesattezze sono confluite nella Tabacco, che ha attinto da lì). Si arriva sul Sasso Camozzaro, da dove la visuale si apre verso nord sulle balze dantesche che scendono dai Colli Alti verso la valle del Brenta. Panorama di grande suggestione. Si scende dal Sasso Camozzaro verso sud (occhio ai segni), lungo alcuni gradini rocciosi, attraverso una trincea naturale con un poderoso masso incastrato e scendendo una paretina verticale di due metri grazie ad una catena (scivolosa e non tirata: richiede attenzione; inutile l'imbrago. Aiuta molto una radice!). Quindi si comincia la cresta vera e propria, attraverso roccioni sconnessi, balzi, tratti prativi fra alberi radi, sempre con visioni mozzafiato sui ripidissimi versanti e sulla Cresta San Giorgio. Ad un certo punto, in corrispondenza di alcune trincee belliche quasi del tutto interrate, il sentiero prende una vecchia strada militare che prosegue poco sotto il filo della cresta, sul versante di sinistra. Circa a q.355, vicino ad un rudere visibile sulla sinistra dopo un tornantino verso est, si incrocia il sentiero naturalistico, che conviene prendere per evitare di scendere fino a Mignano e fare gli ultimi km in salita su asfalto. Il sentiero attraversa il fondo della Valle Cavallini senza perdere quota eccessivamente. Non è numerato, ma è segnato con chiazze rosso scuro (su tronchi, massi, muretti, paletti, ecc.) e ben evidente. Passata l'indicazione per l'eremo di San Giorgio, in corrispondenza di un bivio privo di indicazioni si tiene la sinistra, restando in quota e sbucando poco ad ovest della località Scotta, a 5 minuti dal parcheggio.

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Cresta San Giorgio e Cresta Cavallini
913m di dislivello CRESTA SAN GIORGIO (salita). Dal parcheggio si seguono le indicazioni per l'eremo di San Giorgio, passando inizialmente su strada asfaltata, poi in mezzo a case e trovando finalmente il sentiero. Dall'eremo inizia la cresta, percorso divertentissimo che si snoda fra massi e paretine costringendo frequentemente a piccoli passaggi di arrampicata facile, sfruttando rocce, radici e tronchi. Si prende quota rapidamente, ...
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