avvicinamento
Lex. 303 Fermata SS.349-Vigolo Vattaro
descrizione
Il Becco della Ceriola è la cima più occidentale del gruppo della Vigolana. La grande croce che vi sorge in vetta è in acciaio dipinto con vernice bianca e rossa, eretta dai giovani della Sat di Mattarello nel 1965. Il panorama è superbo ancorché limitato alla valle dell'Adige. Altrettanto si può dire della cima precedente, il Campigolet che però, pur essendo più importante altimetricamente, lungo la cresta che nel Becco ha la sua punta è “sciolta”, incuneandosi nella valle. La nostra escursione parte da Vigolo Vattaro(69). Dalla fermata autocorriera posta sulla SS. 349 si prende in discesa la via Erbosa che porta subito in aperta campagna. Continuando sulla strada asfaltata si risale poco dopo (abbiamo perso circa 30 m.) per dirigerci verso le poche case, senza raggiungerle, della frazione Bracagnoli. La direzione sembra portarci verso Trento, costeggiando le aspre rupi della Vigolana. Al bivio ci manteniamo sulla traccia principale e scendiamo ancora per qualche metro, sempre su strada asfaltata tra campi coltivati e frutteti, molto spesso fonte secondaria d'introito per gli abitanti impiegati nel terziario e nelle svariate aziende artigianali della zona. Come in molte valli trentine, anche qui sta prendendo sempre maggior spazio la coltivazione biologica, più sana per l'ambiente e, soprattutto, per il consumatore. Ricominciamo a salire continuando per la strada asfaltata (nuovo bivio a sx.) circondati ora da bosco ceduo con qualche raro pino e sporadico castagno. Ancora avanti sugli itinerari della Vigolana (2-21 Sat 450) fino al divieto d'accesso che termina la strada asfaltata (panchina sulla dx.) e riprende, poco oltre, l'itinerario Sat che ci accompagnerà fino alla cresta, poco prima del Campigolet, cima Coppi di giornata. Dopo qualche minuto (20') troviamo sulla destra il Baito dei Cazadori (o Malghet) dove è presente anche una fontana (credo però attiva solo nel periodo estivo). Proseguiamo su ghiaia inoltrandoci nel bosco (barra), molto suggestivo soprattutto nel periodo autunnale quando i colori esplodono in mille sfumature. Altro bivio a q. 890 dove proseguiamo su Sat 450, su ghiaia, lasciando i sentieri della Vigolana 2 e 21. Ad una selletta (nuovo bivio) ci dirigiamo decisamente verso sx. su fondo sassoso e foglie. Dopo 50' torniamo sulla strada in ghiaia di poco prima, attraversandola e continuando il nostro cammino in costante salita (Senter dele Zete). Ancora la strada forestale ci taglia nuovamente il cammino a q. 1100 ed anche in questo caso la attraversiamo e proseguiamo. A q. 1215, dopo 1h. 15' dalla partenza, troviamo il bivio col s. 450B in località la Polsadora, dove dirigeremo i nostri passi nel ritorno. Proseguendo sul s.450 a q. 1250, tra faggi e larici, ci godiamo un bel panorama sul lago di Caldonazzo e sui paesi di Vigolo e Vattaro. A q. 1530 arriviamo ad uno spiazzo, denominato Taialegna, all'incrocio col s. 446A (per il Sass dell'Aquila). Proseguiamo a sx. e, risalendo un ultimo, ripido vallone, arriviamo a Malga Derocca (q.1636-2 h. 30'). Poco sopra la Malga continuiamo il sentiero per un'altra mezz'ora circa d'ulteriore salita, lasciando a sx. il bivio per il s. 435B. Arriviamo sulla Cresta dopo 2 h. 50', e qui troviamo due sentieri: il 431, diretto alla Malga Palazzo ed il 434, verso dx., che seguiremo verso la Cima Campigolet. E' dedicato ai Caduti della Montagna e porta dapprima alla Cima, segnata solo da qualche sasso (bella la vista su pressoché tutte le cime del gruppo) e mostrando una leggera leggera discesa che sale poi con uno strappo prima della cima, al Becco della Ceriola (q.1935-3 h. 15') con la grande croce rossa e bianca che presenta egregiamente il maestoso panorama circostante (Trento, Valle dell'Adige, Valsugana, Bondone, Paganella e Dolomiti di Brenta). Il sentiero di discesa è il 434, alquanto scosceso ma che ci permette di incrociare il s. 446 che percorreremo anche in altro itinerario. Al Sass de l'Aquila, prendiamo verso dx. proseguendo dapprima per il sentiero di provenienza e poi per la sua variante A, fino ad incrociare di nuovo, in loc. Taialegna, il s. 450. Percorriamo quindi a ritroso la via d'andata, fino al bivio con la variante B del nostro sentiero di riferimento, in loc. La Polsadora, a q. 1215. Il Senter dei Aseni (così è il nome locale di questo scosceso percorso) scende assai ripidamente fino a q. 1035 dove riprende la strada forestale (a dx) che incrocia dapprima i sentieri della Vigolana che abbiamo incontrato all'inizio dell'escursione e poi la radura del Verzér dove fa bella mostra di sè un crocifisso in legno (q. 1025). Continuando su forestale (dritti in discesa) raggiungiamo ben presto le località Calcarota e poi Bersaglio di Vigolo Vattaro (via Prà dei Laresi), passando a sx. del centro sportivo. Dopo poco prendiamo (ormai su asfalto) via Andante e riprendiamo all'incrocio la strada dell'andata (via Erbosa) che ci propone, in leggera salita all'ultima fatica della giornata, altresì nostra meta, dopo 5 h. 30' circa di cammino