avvicinamento
Da Alano di Piave ci si porta al ponte della Stua. Possibilità di parcheggiare lungo l'ultimo pz di sterrato, dopo il ponte, sulla sx.
descrizione
Si percorre lo sterrato fino a quando finisce. Si procede sotto la palestra di roccia, raggiungendo una costruzione dell'acquedotto. Qui sembra che finisca il sentiero... bisogna rimanere sulla sx dell'acquedotto, e proseguire verso il torrente (presumo quasi sempre asciutto). Lo si supera e, sulla sx della valle, salendo, si trova il paletto segnaletico di inizio sentiero. (Magari un bollino o un piccolo cartello si potrebbe anche mettere nei pressi dell'acquedotto...).
Si sale senza soluzione di continuità, stando sempre attenti a non deviare sulle numerose tracce laterali. Bisogna fare attenzione ai bollini rossi, che sono sempre posizionati nei punti strategici, ma non molto visibili (sembra la caccia al tesoro). Comunque con un po di intuito e impossibile sbagliare. Si arriva ad una forestale che determina la fine del sentiero segnalato sulla cartina. Bisogna seguirla verso est per pochi metri e, sulla dx, si stacca una esile traccia, con immancabile bollino rosso in alto, che costituisce la continuazione del sentiero Rommel. La si segue con fiducia fino alla cresta, passando per una bella faggeta. Il terreno è disseminato di scatolette e qualche cimelio più interessante, risalente alla grande guerra. Gli ultimi tornanti sono molto ampi e si potrebbero tagliare, ma è corretto farsi il sentiero fino in cima. peccato che non ci sia segnaletica ufficiale a riguardo.
Una volta sulla cresta ci siamo diretti a casera Spinoncia (sotto l'omonimo monte) dove si apre una radura e si può ammirare il panorama (Alano e la cresta del Monfenera).
Da qui si scende alla volta del monte Zoc (quasi 150mt più basso).
Si potrebbe arrivare in vetta attraverso la traccia ben marcata incontrata e in parte percorsa precedentemente, sul lato nord della dorsale, ma abbiamo preferito seguire il sentiero n° 849 rimanendo a sud. Sotto la croce incontrerete una piccola traccia, sulla sx, con un cartello indicante la cima. Sono 70mt di dislivello, ma ne vale senz'altro la pena. Per la discesa si percorre a ritroso la traccia e si continua sul 849 fino a Madal. Si scende poi verso la Salina. Nel tracciato si nota un tentativo di percorrere la traccia sulla cartina che dovrebbe percorrere la val Bulera. NON ESISTE. Attenzione che il sentiero è rintracciabile solo per i primi metri, poi si perde. Nonostante una scrupolosa esplorazione lungo il ripido pendio, nessuna traccia affidabile. Dovete, quindi, scendere per carrareccia (evitate tentazioni di scorciatoie, anche segnate) fino al fondo della valle. Da qui, si torna al punto di partenza.
Esattamente lo stesso percorso il 20 marzo 2024.
Attualmente l'anello è ben tracciato e segnalato.
Lo classificherei E non EE, a parte alcuni tratti un po' esposti.