descrizione
SENTIERO PER RAGGIUNGERE CESARIIS E POI PERS
Questo itinerario permette di raggiungere Pers a piedi e si sviluppa su ciò che resta della vecchia mulattiera che un tempo gli abitanti di Pers utilizzavano per raggiungere prima Cesariis e poi Pradielis. Anche se c’era la possibilità di utilizzare almeno parzialmente la rotabile, i nostri anziani utilizzavano sentieri, e scorciatoie per impiegare il meno tempo possibile negli spostamenti che erano abbastanza frequenti.
Su una parte del tracciato troviamo ancora parte di scalinate ancora in perfetta efficienza oppure tratti di sentiero in terra battura. Nella parte centrale dell’itinerario, quella che congiunge Cesariis di Sotto con Cesariis di Sopra, l’antica scalinata è stata sostituita da una scalinata “moderna” in cemento armato che si sviluppa proprio sul sedime di quella vecchia.
Naturalmente lunghi tratti del sentiero sono stati distrutti per poter costruire la strada asfaltata che ha raggiunto, in tre tronconi, definitivamente Pers soltanto nel 1973 quando oramai ci abitavano solo una ventina di persone. Solo tre anni dopo il terremoto rase al suolo tutti i fabbricati per cui tutti i residenti dovettero sfollare e trovarono sistemazione a Cesariis, a Pradielis o nel Tarcentino. Rimasero in loco soltanto Eugenia Crapiz con il figlio Doro Cragnolini che per primi ricostruirono la loro abitazione in B.go Sgarban.
La camminata ha inizio dalla piazzola che si trova davanti al cimitero di Pradielis dove si può parcheggiare l’auto. Volendo è pure possibile partire anche da Pradielis e percorrere la strada che porta al cimitero. Si seguono le indicazioni contraddistinte dalle lettere P e parzialmente C.
Muoviamo i primi passi al lato sud del cimitero percorrendo una carrareccia che ci conduce ad un primo ponticello sul rio Pod Riepic, che scende da Cesariis (0,30 km). Dopo averlo oltrepassato proseguiamo a sinistra lungo un selciato per arrivare dopo altri 100 mt. ad un altro rigagnolo solitamente privo d’acqua. Saliamo brevemente lungo il prato, alla sua sinistra orografica, e poco dopo lo attraversiamo ed imbocchiamo un tratto dell’antica scalinata che univa Pradielis a Cesariis.
Dopo poche decine di mt. il fondo si trasforma in terra battuta. Giunti sulla strada comunale (0,50 km) siamo costretti a fare una brevissima deviazione, a sinistra, per poi ritornare nuovamente sulla scalinata che termina a Cesariis di Sotto (0,75 km).
Al termine del muro di cinta, della prima casa che incontriamo, saliamo a destra e, raggiunta la strada asfaltata, proseguiamo ancora a destra. Dalla piazzola saliamo ora a sinistra per giungere poco più avanti nei pressi di una scalinata che si stacca alla nostra destra (1,00 km - 484). Questa scalinata si sviluppa su tre tratti inframezzati una prima volta dal piazzale della chiesa e poi dalla rotabile e si conclude a Cesariis di Sopra. Al termine della scalinata saliamo lungo la strada asfaltata alla nostra sinistra.
Dalla piazza principale di Cesariis alto (1,30 km) seguiamo le indicazioni in direzione di Pers. Immediatamente prima di un ponticello scendiamo per attraversare il greto del rio e poi iniziamo a salire. Qui il fondo è un po’ sconnesso e si cammina su pietre affioranti dal terreno. Superato un cocuzzolo ritorniamo nuovamente sulla strada asfaltata (1,9 km - 549) e l’imbocchiamo scendendo a destra, per poche decine di mt, prima di abbandonarla provvisoriamente.
Un brevissimo tratto in mezzo al bosco ci riporta per l’ennesima volta sul manto asfaltato e raggiuntolo proseguiamo a sinistra per giungere in breve in località “Podlopatizza” (2,4 km- 509). Qui superiamo, in rapida successione, quattro ponti su rigagnoli affluenti del Rio Drignizza. Al termine di una breve salita, che troviamo dopo l’ultimo ponte, raggiungiamo un quinto ponte (2,7 km – 517). Dopo un centinaio di mt., saliamo sul sentiero che si trova sulla nostra destra.
L’escursionista specialmente nel periodo estivo è solitamente accompagnato, nel suo incedere, dal canto di merli, di fringuelli, del cuculo e spesso il silenzio che pervade questi ambienti silvani è interrotto dal ritmico tambureggiare del picchio, che è presente con più specie.
Proseguendo diritti arriveremmo in B.go Sgarban ma noi svoltiamo quasi subito ancora a destra. Dopo poche decine di mt. iniziamo a camminare sull’antica mulattiera che univa Cesariis a Pers. Al termine della breve salita (3,30 km – 604) giungiamo in località “Mieu”. Qui troviamo una biforcazione. Ignoriamo il sentiero che sale a destra e proseguendo a sinistra e dopo essere saliti brevemente lungo l’antica scalinata, che congiungeva B.go Sgarban con il resto del paese, giungiamo sulla strada che ci porta verso B.go Sgarban (3,50 km - 598).
A destra è d’obbligo una visita alla chiesetta della Madonna della Guardia, ricostruita in gran parte con il volontariato locale. La prima chiesa fu costruita alla fine della seconda guerra mondiale ma venne completamente distrutta dal sisma. Al suo fianco troviamo il piccolo cimitero che invece fu costruito nei primi anni del 1900 ed anch’esso ripristinato dopo il sisma. Antecedentemente tutte le salme venivano trasportate, a spalla, fino al cimitero della vicina Flaipano.
Da questo punto in avanti, seguiamo per poche centinaia di mt. le indicazioni contraddistinte dalla lettera A.
Raggiunto ciò che resta di B.go Sgarban, dove negli anni cinquanta abitavano oltre cinquanta persone, scendiamo a destra nei pressi della fontana e passiamo accanto all’unica casa ricostruita dopo il terremoto. In fondo alla breve discesa proseguiamo a sinistra e subito ci troviamo in località “Ruobia”.
Tutt’attorno oltre ai soliti frassini qui troviamo decine di pioppi secolari e parecchie piante di noci che si sono inseminate praticamente da sole con l’aiuto degli animali che hanno trasportato ovunque le noci che nessuno raccoglieva. Fino ad una cinquantina d’anni fa questa zona era piena di filari di viti e di tante piante da frutto, come meli, ciliegi e susini. Purtroppo con il completo abbandono seguito al sisma del 1976 tutte queste piante sono state sovrastate dall’altra vegetazione e si sono seccate. Un vero peccato.
Proseguiamo diritti e dopo circa 500 mt. ritorniamo sulla strada comunale (4,00 km) proprio nel punto che già all’andata abbiamo attraversato. Poco prima di scendere sulla strada abbandoniamo le indicazioni A, che ci indurrebbero a girare a sinistra, e ritorniamo a seguire le indicazioni P e C. Per circa 800 mt. rifacciamo a ritroso il percorso già fatto all’andata. Raggiuti i ruderi della casera di “Malic” anziché ritornare sul sentiero, che ci riporterebbe al ponte di Cesariis, proseguiamo lungo la strada comunale fino a raggiungere uno slargo, dove ora c’è un deposito per attività boschive, ma che nel 1976 era una discarica del materiale derivato dalle demolizioni delle abitazioni di Cesariis distrutte o demolite a seguito del terremoto.
Qui imbocchiamo la carrareccia che si stacca sulla nostra destra e dopo poche decine di metri giungiamo ad un bivio (5,30 km - 547). Ignorando il tratto di pista forestale che scende a destra, scendiamo a sinistra e percorriamo la pista forestale che ci porterà a Cesariis di Sotto. Appena imboccata la pista forestale notiamo sulla destra, sotto di noi, una caratteristica baita ricostruita dopo il sisma.
La pista corre quasi in falsopiano, interrotto da modestissime salite, e dopo 900 mt. ci porta ad una biforcazione (6,40 km - 570). Proseguendo diritti e seguendo le indicazioni contraddistinte dalla lettera P arriveremmo alla cima del M.te Clabagnavizza e da li potremmo scendere comunque a Pradielis. Noi però scendiamo sulla nostra sinistra. Lungo questo tratto di pista forestale, oltre allo sterrato, troviamo tratti di fondo cementato ed anche tratti di fondo ciottolato cementato. Raggiunto nuovamente Cesariis di Sotto (7,50 km - 458), ma dalla parte opposta dell’andata, dobbiamo fare attenzione a scendere a destra poco prima della casa che troviamo sulla destra ed imboccare la scalinata che ci riporterà alla partenza (8,20 km ). Anche questo è un tratto già percorso all’andata.