avvicinamento
Da Tarcento percorriamo la SS 646 seguendo le indicazioni stradali "Lusevera- Alta Val Torre". Dopo aver superato Ciseriis risaliamo la vallata fino ad arrivare a Vedronza. Procediamo, sempre diritti, un altro chilometro e mezzo fino a Pradielis. Svoltiamo subito a sinistra per imboccare la strada che ci porta, inizialmente, a Cesariis e dopo altri 5-6 km al paesino di Pers. Proseguiamo fino all'ultima borgata, dove possiamo utilizzare la piazzola per parcheggiare il nostro mezzo.
Il sentiero ci conduce fino al campanile di Flaipano percorrendo l'antica mulattiera che univa i due paesi fin dall'antichità. Questa mulattiera venne utilizzata, in passato, per svariati motivi: ad esempio dai fedeli per potersi recare a Flaipano per assistere alle funzioni religiose dato che fino al 1946 a Pers non c'era alcuna chiesa; oppure per recarsi nel Comune di Montenars e perfino dagli scolari di Pers per raggiungere le scuole.
Il tratto non presenta particolari problemi, se si esclude la salita da affrontare per giungere a Flaipano e successivamente il ritorno dal ponte romano a Pers. E' consigliato l'utilizzo di attrezzatura da trekking. Durante il periodo invernale è consigliato sincerarsi prima della partenza che non ci siano tratti ghiacciati dato che gran parte del percorso è ombreggiato e d'inverno difficilmente il sole riesce ad illuminare e scaldare il terreno.
descrizione
SENTIERO DI FLAIPANO
L’escursione ha inizio dalla piazzola situata poco prima della borgata di Pers, luogo in cui possiamo parcheggiare l’auto. La lettera che contraddistingue questo sentiero è la F di Flaipano. Per circa 2 km. si sviluppa assieme al sentiero S.
Il sentiero percorre, nel tratto iniziale, un’antica via di collegamento tra la Valle del Rio Zimor, a sud, e la Valle del Torrente Vedronza, a nord. L’antichità del tracciato è testimoniata sia dalle evidenti tracce di lastricatura sia dalla presenza di un'interessante opera in pietra: il ponte romano. Il manufatto attraversa il Torrente Vedronza in un punto in cui le sponde sono particolarmente vicine: in questo punto il torrente scorre incassato tra 2 rocce che costituiscono le fondamenta del ponte, che presenta delle dimensioni di circa 1,70 mt. di larghezza, lunghezza di una decina di metri mentre la luce effettiva dell’unica arcata a sesto ribassato è di 4-5 metri. Considerando la sua reale origine e funzione non sono stati effettuati adeguati studi ma si può certamente dire che la sua tipologia e l’architettura costruttiva fanno supporre che si tratti probabilmente dell’opera più antica del Comune di Lusevera.
Cominciamo la nostra camminata utilizzando la strada asfaltata in leggera salita. Proseguiamo per 200 metri passando davanti alla fontana, costruita nel 1947, in corrispondenza della quale iniziamo la discesa lungo una brevissima scalinata, costruita durante i lavori di ripristino della mulattiera eseguiti dall'Amministrazione Comunale di Lusevera nel 2009. Purtroppo alcuni scalini sono stati asportati ed altri si sono visibilmente deteriorati. Camminiamo ancora per 150 metri (0,35 km) per svoltare poi verso sinistra ed iniziare immediatamente la vera e propria discesa verso il fondovalle.
Il primo tratto è costituito da una ventina di scalini, costituiti da frontalini in legno sostenuti da due tondini. La sezione del sentiero, in questo primo tratto, appare notevolmente ridotta rispetto al passato: difatti la presenza di basse murature a monte del tracciato, ormai in parte crollate, indica chiaramente che il sentiero era, in origine, più largo di almeno un metro. La mulattiera prosegue successivamente con stretti tornantini e con pendenza tutto sommato regolare.
Nei punti di maggior pendenza erano presenti alcuni scalini in pietra, caratterizzati da alzate modeste di circa 20-25 cm e formate da un blocco unico di pietra locale rozzamente squadrato. Arrivati alla fine della discesa dovremmo attraversare un ponticello ma purtroppo è diroccato; pertanto ci troviamo obbligati ad attraversare il rigagnolo saltando su alcune grosse pietre. Alcuni anni addietro, in occasione di un ripristino della mulattiera, venne fissato un cavo in acciaio, con la funzione di accompagnare l’escursionista nell'attraversamento del rio; in seguito alla furia delle acque però le pietre si sono smosse rendendo il cavo inservibile.
Ad una ventina di metri da questo punto è visibile, a destra, una parete rocciosa con notevoli depositi di travertino che il corso d’acqua supera dando origine a delle simpatiche e caratteristiche cascatelle. Attraversiamo il “ponte romano” (1,00 km - 435) proseguendo successivamente verso sinistra. Subito dopo il ponte ci troviamo in territorio del Comune di Montenars.
La prima parte si sviluppa praticamente in falsopiano. Nella seconda parte, invece, il percorso risale il versante meridionale della Valle del Torrente Vedronza. Le pendenze sono modeste all'inizio, un po’ più impegnative nella parte centrale dell’ascesa per affievolirsi nuovamente nella parte finale. La lastricatura di fondo, eseguita con lastre di arenaria locale di dimensioni variabili ma comunque contenute, è ben evidente per gran parte della salita anche se, in alcuni punti, ormai è stata semisepolta da detriti portati dall'acqua.
Attraversiamo quindi dei piccoli ruscelli che sfociano le loro acque nel Torrente Vedronza. A circa 400 metri dal ponte attraversiamo un rigagnolo più grande (1,45 km) e proseguiamo sul versante opposto. Più avanti, al termine di una salita abbastanza accentuata, la mulattiera in selciato termina (1,90 km) e si trasforma in una pista forestale.
La costruzione di questa pista ha, senza dubbio, facilitato il transito anche ai mezzi motorizzati ma ha fatto scempio di una caratteristica lastricatura che costituiva una preziosa testimonianza storica della vita nella valle. Capita spesso, purtroppo, che antichi manufatti non vengano considerati come beni culturali con il risultato che secolari muretti a secco, terrazzamenti e gradini in pietra sovente vengano rimossi per dare spazio e vita alle esigenze di viabilità forestale.
Saliamo a sinistra per un centinaio di mt. (2,00 km - 569) e ci troviamo nel punto in cui avvenne l’eccidio, il 13 gennaio 1945, in cui perirono 5 militari invasori (le cui origini non si conoscono perfettamente) e del flaipanese Cragnolini Giovanni, sotto il fuoco dei partigiani appostati sotto Pers.
Eseguiamo una curva a gomito e poco più avanti ci troviamo a percorrere un tratto in falsopiano. Al termine della salita giungiamo ad una piazzola (2,65 km - 631) in cui è presente un trivio. Ignoriamo la pista di sinistra che scende verso Flaipano ( la utilizzeremo al ritorno) e percorriamo, a destra, la vecchia mulattiera. Quest'ultima è caratterizzata da una larghezza sufficientemente ampia e con un fondo in buone condizioni. Ci condurrà al colle in cui sorgono il superbo campanile, ricostruito nel 1990, ed il cimitero della piccola frazione del Comune di Montenars.
Verso il termine della salita e ai lati della pista possiamo scorgere alcuni resti del campanile e della vecchia chiesa di Santa Maria Maddalena distrutti dal terribile terremoto del 1976. Percorsi altri 400 metri (3,10 km - 684), passiamo accanto al cimitero ed arriviamo davanti al campanile. Da questo punto, se la vegetazione non è eccessivamente fitta, abbiamo una discreta veduta, da un lato, verso la pianura friulana, Flaipano, il campanile di Stella mentre, sul lato opposto, sulla catena del Chiampon, del Cuel di Lanis, del Cuarnan e del Postoncicco.
Continuiamo la nostra escursione percorrendo la rotabile che ci porta a B.go Frattins (4,10 km - 617) e raggiunta la strada comunale, che unisce Flaipano al capoluogo Montenars, scendiamo verso sinistra. Percorriamo 900 metri sempre nella stessa direzione (5,00 km - 568) e giungiamo alla piazza di Flaipano.
In questo punto non dobbiamo addentrarci fra le case ma proseguire lungo la strada principale, che sale in direzione di Stella, per 250 metri. Qui abbandoniamo definitivamente il fondo asfaltato e saliamo verso sinistra seguendo anche le indicazioni che conducono al B&B Oriza.
Il primo tratto è stato cementato mentre successivamente proseguiamo su sterrato fino a raggiungere la piazzola già attraversata all'andata (5,60 km - 631). Ora, scendendo verso destra, ripercorriamo a ritroso la prima parte dell’escursione per ritornare nuovamente a Pers. Giunti a fondovalle, riattraversiamo il ponte romano (7,20 km) ed affrontiamo l’impegnativa salita che ci riporterà nuovamente alla partenza (8,10 km).
Questa mulattiera è sempre stata una delle principali vie di comunicazione per gli abitanti di Pers, in quanto Pers faceva parte del Comune di Montenars (escluso una breve parentesi durante la quale lo stesso Comune di Montenars venne inglobato in quello di Artegna durante il ventennio) fino al 1959, quando venne definitivamente annesso al Comune di Lusevera.
Fino al 1946, a Pers non c'era alcun luogo di culto per cui i fedeli erano costretti a recarsi a Flaipano per poter assistere alle funzioni religiose. Perfino i defunti, fino agli inizi del ‘900, venivano trasportati a spalla fino a Flaipano per essere sepolti nel cimitero flaipanese.
Transitare lungo questo asse viario era particolarmente complicato e pericoloso soprattutto durante il periodo invernale a causa del ghiaccio e delle intense precipitazioni nevose.