avvicinamento
L'escursione parte dall'Albergo Stefanutti a Vedronza di Lusevera. Da Tarcento si seguono le indicazioni per Lusevera - Alta Val Torre e dopo aver superato Ciseriis, frazione di Tarcento, il primo paese che si incontra è proprio Vedronza e subito si nota l'Albergo sulla sinistra. E' opportuno parcheggiare oltre il ponte che c'è sul Torrente Torre dove si trova più spazio.
Non presenta grosse difficoltà se non la brevissima salita sotto a Micottis. Con un minimo di prudenza può essere percorso anche da anziani e bambini che sono però abituati a percorrere certe distanze. Poichè una parte dell'itinerario non è soleggiata nel periodo invernale si potrebbero trovare lastrte di ghiaccio dove scorrono i rivoli di acqua per cui è necessaria la massima prudenza.
descrizione
L’escursione che proponiamo presenta segnavia bianco-rossi contraddistinti dalla lettera “B” fino a Micottis e poi “H”.
Partiamo dall’Albergo Stefanutti a Vedronza e dopo aver attraversato il ponte sul Torrente Torre proseguiamo a destra come indicato sull'insegna che si trova affissa sul palo di un lampione.
Raggiunte le ultime case di B.go Oltretorre saliamo a sinistra per imboccare l’antica mulattiera che scorre sulla sponda destra del torrente stesso e che dopo meno di 2 km ci consente di raggiungere Pradielis.
Questa via di comunicazione è molto antica ed in passato fu parecchio utilizzata anche per raggiungere i molti appezzamenti di terra coltivati alle pendici del M.te Clabagnavizza. Lungo la mulattiera notiamo ancora evidenti tracce di terrazzamenti sostenuti da opere in pietra.
Alcuni tratti di queste costruzioni sono parzialmente crollati anche a causa degli apparati radicali degli alberi cresciuti a ridosso dei manufatti. Nel sottobosco proliferano felci ed altre bulbose; ai primi tepori primaverili tutto il sottobosco assume un colore violaceo per la fioritura di un’infinità di crochi che assieme alle primule e ai bucaneve ci segnalano che la stagione fredda sta volgendo al termine.
Appena usciti dalla fitta vegetazione che caratterizza la prima parte dell’itinerario troviamo il fabbricato rossastro che ospitava la ex stalla sociale comunale e poco più avanti attraversiamo un ponticello sul Rio Pod Riepic che scende dal M.te Postoncicco dopo aver lambito Cesariis. Sullo sfondo, a sinistra, spicca la sagoma del superbo campanile di Pradielis, alto oltre 47 mt., costruito ai primi del ‘900 e che ha ben resistito alla furia del terribile terremoto del 1976 mentre sulla destra si nota l’arcata in legno della passerella che porta a Lusevera. Da qui percorriamo alcune centinaia di mt. di strada asfaltata fino ad arrivare nei pressi della cabina dell’ENEL (2,00 km - 352).
Qui saliamo a sinistra, lungo la strada che porta al cimitero del paese e prima dell’ultima casa svoltiamo a destra e percorriamo la strada centrale del paese fino alle ultime abitazioni di B.go Savart. Dopo poche centinaia di mt. troviamo, sulla destra in basso, un monumento a ricordo dei caduti di tutte le guerre.
Raggiunte le ultime abitazioni della frazione, dopo una breve discesa a destra, attraversiamo la SS 646 per proseguire poi su una strada interpoderale asfaltata che costeggia la riva destra del Torrente Torre. Poco oltre la SS 646 notiamo, sulla nostra destra, i resti di un vecchio lavatoio pubblico.
Superato un primo ponte camminiamo poi su una carrareccia sterrata e prima di un secondo ponte saliamo a destra imboccando un sentiero che, dopo aver attraversato il canale di derivazione della ex centrale idroelettrica di Vedronza costruito da maestranze locali su progetto del Malignani ai primi del ‘900, attraversa diagonalmente la località denominata “Luscavaz”, raggiungendo la frazione di Micottis con un dislivello di circa 140 mt. (4,10 km - mt. 510).
La parte iniziale del sentiero è abbastanza ripida e stretta ma appena usciti da una piccola abetaia la pendenza diminuisce leggermente mentre aumenta la sua sezione.
Più avanti attraversiamo in rapida progressione vari rigagnoli solitamente privi d’acqua. Ai lati del sentiero sono ancora ben visibili terrazzamenti sostenuti da muri a secco, ed a tratti si notano anche tracce dell’antica lastricatura. Al termine dell’ascesa dopo aver percorso un brevissimo tratto su strada asfaltata scendiamo a sinistra. Prima di iniziare a salire attraversiamo il Rio Malischiat su di un ponte con i parapetti in cemento. Poco prima del ponte sono visibili, sulla destra sotto la carreggiata, i ruderi del vecchio mulino di Micottis oramai coperti dalla vegetazione.
Dopo altri 100 mt. raggiungiamo la piazzola dove c’è anche la biforcazione del “Itinerario del Luscavaz”. A lato della scalinata possiamo rinfrescarci ad una delle 3 fontane che si trovano nella piccola frazione e proseguiamo poi salendo lungo la scalinata in cemento fino a raggiungere alle ultime case di Micottis.
Nei pressi dell’ultima fontana, che è sovrastata da un’icona e da una campanella, ed al cui fianco si trova un piccolo lavatoio pubblico, saliamo una breve rampa di cemento per imboccare immediatamente un’antica mulattiera che nella parte iniziale risulta sensibilmente ripida e prosegue poi con un dolce saliscendi.
Questa mulattiera, fino alla costruzione della rotabile che congiunge ora Micottis e Monteaperta, fu la più importante via di comunicazione fra i due paesi. Il fondo della prima parte della mulattiera è formata da un lastricato ancora in buone condizioni nonostante la mancanza di manutenzione.
Anche in questa zona sono visibili muri a secco in pietra e i soliti terrazzamenti che in parte delimitavano le piccole proprietà e sostenevano i campi coltivati. In questa zona, a primavera inoltrata, possiamo cogliere tantissime fragoline di bosco.
Dopo 5,45 km raggiungiamo il punto più alto dell’escursione a 637 mt. e poco più avanti, dopo una breve discesa, raggiungiamo la strada che collega Micottis al Bivio Priesaca (5,84km - 599). Da questo punto l’antica via di comunicazione è stata rimossa ed è stata sostituita da una più moderna strada asfaltata.
Proseguiamo la camminata piegando a destra per raggiungere, dopo circa 1 km, una piazzola inerbata (6,74 km – 568). Da qui scendiamo lungo un’ampia pista forestale, che alterna tratti ripidi a tratti in falsopiano, e lungo il tragitto attraversiamo, con facilità, anche parecchi rigagnoli che scendono da sinistra.
A circa metà discesa camminiamo su una superficie bonificata nel 2002 per sistemare un grosso smottamento del terreno che aveva interessato un fronte di oltre 100 mt. della pista rendendola impraticabile.
Completamente immersa in un fitto bosco di latifoglie, dove possiamo osservare maestosi castagni (da qui il nome del circuito), dopo 4 km la pista termina a fondovalle su di una piazzola (10,50 km - 384 mt.). Ignorando le altre piste forestali procediamo a sinistra lungo una carrareccia, che corre parallela alla riva del Rio Malischiat.
Dopo alcune centinaia di mt. troviamo un deposito attrezzi di una impresa boschiva e poco più avanti, attraversato l’ennesimo ponte raggiungiamo la zona artigianale di Tunis (11,10 km) dove inizia la strada asfaltata.
In prossimità dell’Ufficio Postale (11,80 km.) proseguiamo a sinistra per attraversare il Rio Malischiat e l’area antistante la Sede Municipale; ci immettiamo definitivamente sulla SS 646 all’altezza delle scuole elementari dove intersechiamo anche l’escursione Panoramica che scende da Villanova delle Grotte. Ormai l’escursione volge al termine, poichè dopo circa 400 mt. raggiungiamo nuovamente l’Albergo Stefanutti (12,50 km -320).