SENTIERO DI BORGO SGARBAN (A)

DISTANZA 3.5 km
dislivello in salita 212 m
dislivello in discesa 201 m
durata 1:12
sentieri cai Non è interessato da sentieri CAI

Seleziona un'area del grafico per ingrandire

photogallery

foto 24

Passa con il mouse sopra la foto che vuoi modificare

Punto di partenza vicino alla chiesetta
Punto di partenza vicino alla chiesetta
Attraversamento B.go Sgarban
Attraversamento B.go Sgarban
Tratto in discesa verso Cesariis
Tratto in discesa verso Cesariis
Sentiero poco prima della linea elettrica
Sentiero poco prima della linea elettrica
Traliccio Enel
Traliccio Enel
Attraversamento Lasic
Attraversamento Lasic
Incrocio sentieri A-B-C-P
Incrocio sentieri A-B-C-P
veduta del Cuarnan
veduta del Cuarnan

Caricamento in corso…

Uploading….

descrizione

titolo SENTIERO DI BORGO SGARBAN (A)
avvicinamento

Raggiunto Pradielis, in comune di Lusevera, svoltiamo sulla prima strada che troviamo sulla sinistra per dirigerci verso Cesariis e successivamente a raggiungere Pers.

descrizione
Il sentiero si sviluppa attorno al colle dové situato il B.go Sgarban e la sua segnaletica è contraddistinta dalla lettera A. Partiamo dalla piazzola antistante la chiesetta della Madonna della Guardia, dove possiamo parcheggiare, in direzione di B.go Sgarban. Questo borgo tra le due guerre mondiali era abitato da oltre sessanta persone mentre ora è praticamente disabitato, come il resto del paese. All'epoca a Pers ed al B.go Sgarban erano presenti un piccolo negozio di alimentari, un'osteria (dove il passatempo principale era il gioco della morra) ed una angusta sala da ballo, meta di parecchi abitanti dei Comune di Lusevera e di quello di Montenars ma anche di diversi Gemonesi che giungevano a Pers attraversando Sella Foredor, talvolta anche con parecchi centimetri di neve. Rimanevano a Pers anche più giorni e dormivano nei fienili. Giunti davanti alla fontanella del borgo (0,20 km) scendiamo verso destra a fianco dell’unica casa ricostruita. Al termine della breve discesa proseguiamo verso sinistra attraversando la località denominata “Ruobia”. La prima parte del percorso si sviluppa in falsopiano, inframezzato da una brevissima discesa, fino a raggiungere la zona in cui è stata costruita la linea elettrica (0,50 km). In questo punto, fino al terremoto del 1976, era presente una sorgente d’acqua che gli abitanti di B.go Sgarban utilizzavano per rifornirsi d'acqua per uso domestico. In seguito al sisma evidentemente la falda si è abbassata non riuscendo più ad alimentare la sorgente. Quasi subito iniziamo a scendere lungo un tratto dove potrebbe esserci il rischio di scivolare soprattutto durante periodi di persistente umidità. Si prega, quindi, di prestare particolare attenzione e prudenza. Poco prima di raggiungere la strada asfaltata (0,60 km - 540 mt), proseguiamo verso sinistra lungo un falsopiano per poi affrontare la prima salita dell'itinerario. Stiamo camminando lungo la vecchia mulattiera che gli abitanti di Pers utilizzavano per recarsi a Cesariis ed a Pradielis. Poche decine di metri più avanti raggiungiamo la località chiamata “Lasic”. Segue un brevissimo falsopiano. Sulla nostra destra, poche decine di metri sotto la mulattiera (0,95 km), è presente ancora un pozzo, tra l'altro perfettamente funzionante, in cui veniva raccolta l’acqua per abbeverare il bestiame. Sulla parte opposta si stacca un sentiero che permette di raggiungere B.go Sgarban in brevissimo tempo. Raggiungiamo località “Mieu” dove troviamo una biforcazione (1,00 km – 600). Imbocchiamo il percorso verso destra che dopo una brevissima salita continua su di un falsopiano. Alla nostra sinistra possiamo notare il cimitero, la chiesetta ed una bella panoramica verso il M.te Cuarnan e il M.te Oussa. Poco più in là (1,25 km) ci troveremo ad attraversare un ponticello costruito per poter superare una piccola frana. E' opportuno mantenersi più a destra possibile e prestare particolare cautela. Al termine del falsopiano, il sentiero riprende a salire leggermente seguendo una traccia che, in alcuni punti, diventa abbastanza stretta. Sulla nostra destra possiamo notare la presenza del sentiero che conduce alla presa dell’acquedotto del paese, costruita nel 1946. Al termine della breve salita (1,50 km - 652), ci manteniamo del tutto a destra per percorrere un altro falsopiano immerso in una vegetazione ben sviluppata, composta dagli abituali frassini, noccioli ma anche da parecchi carpini. 200 metri (1,70 km - 680) più avanti attraversiamo un canalone per proseguire verso sinistra ed addentrarci in una fitta abetaia. Essa risale agli anni sessanta quando venne portata a termine un'importante opera di rimboschimento della maggior parte dei prati a nord dell’abitato. Le piante non si sono sviluppate come da altre parti del territorio perché evidentemente sia il clima che il terreno non possiedono caratteristiche adatte a questa tipologia di piante. In occasione di disastrosi temporali i forti venti causano lo sradicamento di parecchie piante o la spaccatura delle loro sommità. Potrebbe capitare di imbatterci in qualche ramo caduto o trovarci piante sradicate sul nostro cammino nonostante la continua pulizia e manutenzione. Appena iniziamo a scendere verso fondovalle (1,80 km - 680) incrociamo il sentiero D che sale alla nostra sinistra. La pista prosegue, con la presenza di alcuni "zig zag" a volte più ampi ed a volte più stretti, in costante discesa immersa nell'abetaia. Ai lati della pista o all'interno dell’abetaia stessa, notiamo molto spesso la presenza di "cumuli" di pietre che, in alcuni tratti, hanno parzialmente ostruito la pista stessa. Queste pietre vennero, in passato, accumulate e dislocate dai contadini per delimitare le linee di confine delle varie proprietà dopo aver dissodato il terreno. Un lavoro massacrante che i nostri avi dovettero eseguire per poter poi utilizzare i prati soprattutto per la fienagione e parzialmente per i pascoli. Fino agli anni sessanta non c’era quasi traccia di alberi ad alto fusto e tutti i prati venivano falciati fino alla zona sottostante le rocce. Al termine della pista proseguiamo verso il basso lungo un brevissimo sentiero, abbastanza ripido, che ci porta nei pressi della barriera paramassi (2,20 km - 664). Questa barriera venne costruita durante gli anni ottanta per poter concedere l’abitabilità alle case di Pers. Camminiamo fiancheggiando la barriera per una lunghezza di 200 metri circa prima di raggiungere l’ennesima piazzola (2,45 km - 646). In questo punto passa anche il sentiero CAI 730 che conduce verso Sella Foredor. Naturalmente lo ignoriamo continuando a scendere verso sinistra. Quasi subito incominciamo a scorgere fra la vegetazione le case di Pers. Passiamo alla sinistra della vecchia fontana, costruita nel 1947, quando per la prima volta si riuscì a portare l’acqua in paese (2,61 km - 602). L’acquedotto e la sua cisterna, situata in località “Rasuoraz”, vennero interamente realizzati, naturalmente a mano e con gli attrezzi dell'epoca, dagli abitanti del paese che, all'epoca, superavano abbondantemente le trecento unità. Proseguiamo seguendo la rotabile per qualche centinaio di metri, fino ad arrivare in prossimità di un ponte (3,10 km - 589) situato su di un rio in cui solitamente l'acqua è carente. Alla nostra sinistra possiamo osservare il deposito dell’attuale acquedotto ricostruito dopo il sisma con una canalizzazione ex novo. A lato del deposito notiamo una vasca in cemento dove si trovava la vecchia fontana “Patoc”. A questa fonte, da sempre, gli abitanti di Pers attingevano soprattutto l’acqua per uso domestico ma in diversi casi anche per abbeverare il bestiame. Questa soluzione veniva utilizzata da quasi la totalità degli abitanti, poichè solamente poche famiglie avevano a loro disposizione delle cisterne da utilizzare per la raccolta dell’acqua piovana. Attraversato il ponte scendiamo verso destra e camminiamo per un breve tratto lungo la mulattiera che conduce a Vedronza. Dopo 300 metri (3,40 km - 575) la abbandoniamo per salire sinistra. Questa zona si chiama Barsanaviza ed è il luogo da cui i partigiani tesero l’agguato agli invasori che scendevano da Flaipano, il 13 gennaio 1945, uccidendone cinque. Saliamo due gradini a sinistra proseguendo poi diritti lungo un tratto in prevalente falsopiano prima di iniziare l’ultima salita (3,65 km - 566). Da qui si scorge, incastonata nella vegetazione, l’unica casa del borgo. Attraversiamo la strada comunale (3,80 km) ed a fianco dell’icona votiva, risaliamo gli scalini in cemento e poi la breve scalinata che porta al borgo. Alla nostra destra possiamo notare uno dei quattro pozzi della borgata, utilizzati per il rifornimento d'acqua per il bestiame. Continuiamo il nostro cammino abbandonando la scalinata e saliamo a sinistra. Manca davvero molto poco per concludere la camminata e raggiungere nuovamente la chiesetta (4,00 km. – 611), da dove siamo partiti.

Consiglia l'escursione ai tuoi amici!

SENTIERO DI BORGO SGARBAN (A)
157m di dislivello Il sentiero si sviluppa attorno al colle dové situato il B.go Sgarban e la sua segnaletica è contraddistinta dalla lettera A. Partiamo dalla piazzola antistante la chiesetta della Madonna della Guardia, dove possiamo parcheggiare, in direzione di B.go Sgarban. Questo borgo tra le due guerre mondiali era abitato da oltre sessanta persone mentre ora è praticamente disabitato, come il resto ...
mi piace
non mi piace più