avvicinamento
L'escursione parte davanti alla chiesetta di Musi, frazione del Comune di Lusevera. E' chiamata "delle Baite" perchè lungo l'itinerartio troviamo parecchi conglomerati di vecchie casere o nuove baite. Non presenta particolari difficoltà se non la breve salita finale. Si sviluppa alle pendici del Monte Musi e del Gran Monte.
Può essere tranquillamente percorsa anche in MBT (accompagnando il mezzo nell'ultima salita verso Musi).
Nel periodo invernale fino a primavera inoltrata il tratto fra Casere Cripizza e Casere Chisalizza è quasi privo del minimo soleggiamento per cui è possibile trovare tratti innevati ed anche ghiacciati. Chi decidesse di farlo è consigliato di avere un adeguato abbigliamento e di non improvvisarsi esperto escursionista come troppo spesso succede.
descrizione
L’escursione delle Baite, contrassegnata dalla lettera E, ha inizio davanti alla chiesetta di Musi, lungo la strada asfaltata, in direzione di B.go Simaz. Costeggiamo le pendici del Monte Musi e dopo 800 mt. giungiamo sulla piazzola del borgo, riconoscibile anche per la presenza di una fontana.
Dopo l’ultima casa del B.go troviamo un’icona votiva e qui inizia il sentiero natura, realizzato dal Parco delle Prealpi Giulie, che seguiremo per raggiungere l’Albergo “Ai Ciclamini”.
Dopo soli 300 mt. attraversiamo un torrente solitamente senz’acqua aiutati da 5 scalini.
Passiamo a fianco di una ampia zona prativa e ci addentriamo in una piccola abetaia. Il sentiero passa fra muretti di pietre. Raggiungiamo il greto del Torrente Mea, normalmente privo d’acqua (1,60 km – 627).
Dopo una brevissima salita arriviamo su un’ampia zona prativa, nel passato, sede di un poligono militare. Procediamo in direzione di un pino solitario che vediamo in mezzo al prato (chiamato anche pian delle ginestre) e una ventina di mt. dopo il pino risaliamo a sinistra.
Al termine del prato una salita abbastanza ripida ci fa raggiungere il bivio con il sentiero che porta al Bivacco Brollo e Cima Musi (2,50 km – 708). Scendiamo a destra per attraversare un altro torrente solitamente privo d’acqua e poco più avanti raggiungiamo l’Agruturismo Ale.Gra (3,10 km – 740) dove è senz’altro consigliata una sosta ed in base all’orario un eventuale buon pranzetto.
Scendiamo verso il greto del Torrente Mea (3,80 km – 685) e raggiuntolo, svoltiamo a sinistra per risalire lungo il greto stesso.
Dobbiamo seguire attentamente la segnaletica perchè la traccia del sentiero viene spesso erosa dall’acqua in caso di piene. Dopo circa 300 mt. abbandoniamo il greto sassoso e proseguiamo a sinistra all’interno di un noccioleto.
Raggiunta la pista forestale saliamo a sinistra per raggiungere le Baite Trepetnica (4,50 km- 750) e da lì proseguiamo a destra. Dopo poche decine di mt. attraversiamo l’ennesimo greto di un torrente (4,70 km- mt.) che scende dal Monte Musi e raggiunta la sponda opposta scendiamo.
Dopo poche decine di mt. il sentiero prosegue in mezzo ad un bosco misto e dopo altri 300 mt. giungiamo nel caratteristico B.go Sriegnibosc(5,00 km – 740). Attraversata la piazzola imbocchiamo il sentiero che parte, proprio di fronte a noi, alla destra dell’ultima baita.
Il sentiero sale in parte accompagnato da muretti laterali in pietra. Sulla nostra destra possiamo notare le baite “incompiute” di Gabriele Lendaro. Dopo altri 250 mt. troviamo l’ennesimo torrente ed oltrepassatolo saliamo ancora a sinistra in mezzo ad un’abetaia. Arriviamo davanti all’Albergo “Ai Ciclamini” (5,70 km -785).
Raggiungiamo la strada statale, imboccandola verso destra, ed iniziamo a scendere in direzione di Musi. 800 mt. più avanti abbandoniamo la strada statale e proseguiamo lungo la pista forestale che ci condurrà alle casere (6,50 km- 756).
Lungo la pista, dove la pendenza è particolarmente importante, troviamo dei tratti di fondo cementati. Dopo un chilometro e mezzo di pista (8,00 km - 851) arriviamo a Casere Cripizza, fino agli anni sessanta meta di alpeggio per tanti contadini del Comune, ma in particolare di quelli di Pradielis. Sulla pista possiamo vedere la bella baita costruita da Sergio Collino. Facendo una brevissima deviazione a destra possiamo visitare la Baita Noacco con la sua braida.
700 mt. più avanti (8,70 km - 873) raggiungiamo il punto più altro dell’itinerario per poi iniziare a scendere. La pista scende senza una grossa pendenza per raggiungere Casere Chisalizza (10,40 km – 810) dove ci sono parecchi ruderi di costruzioni distrutte dal terremoto e dagli agenti atmosferici. Solo due manufatti sono stati ripristinati.
Poco più in alto possiamo notare la caratteristica chiesetta di S.Agostino, protettore del conglomerato di casere, dove nella seconda quindicina di agosto viene fatta una piccola festicciola in suo ricordo. Da qui continuiamo a scendere e raggiungiamo l’”Olouie” (12,00 km – 620).
Mancano solo 500 mt. per giungere nuovamente sulla Strada Statale (12,50 km – 550) che imbocchiamo verso sinistra. Raggiungiamo la Trattoria “Alle Sorgenti” (13,00 km), dove è d’obbligo un’altra sosta per rimpinguare le riserve, per proseguire poi a sinistra della stessa.
Poco sotto di noi possiamo osservare le sorgenti del Torrente Torre e la presa d’acqua dell’acquedotto. Proseguiamo diritti lungo lo sterrato fino a poco oltre la zona pic-nic predisposta dall’Parco delle Prealpi Giulie. Camminiamo per poche decine di mt. sulla strada che porta al Plan di Tapou ed immediatamente prima di un guado (14,00 km – 605) abbandoniamo l’asfalto per proseguire a destra.
Il primo tratto in falsopiano è seguito da una salita abbastanza ripida ma non particolarmente lunga.
Attraversiamo, verso destra, l’ultimo torrente (14,40 km – 625) della giornata e dopo poche decine di mt. rivediamo Musi dalle spalle. Camminiamo a fianco del paramassi, costruito dopo il terremoto del 1976 per salvaguardare il paese da possibili cadute massi, fino a ritornare alla strada asfaltata (14,60 km).
Mancano solo poche centinaia di mt. per arrivare nuovamente alla chiesetta e portare così a termine la lunga e piacevole escursione.