avvicinamento
Da Tarcento si imbocca la strada statale n.646 che risale l’Alta Val Torre e che porta alla vicina Slovenia. Si supera Vedronza, Pradielis, Musi con le sorgenti del Torre e si prosegue fino a passo Tanamea dove, a lato dell’ex trattoria è possibile parcheggiare comodamente (m 851).
L'escursione ha inizio un centinaio di metri prima del parcheggio dove un cartello CAI indica l'imbocco del segnavia n.727.
Il Monte Zaiavor, ( o Zajauron) è l’ultimo rilievo montuoso della lunga catena dei Musi e dal quale si gode di un vasto panorama.
descrizione
L'escursione ha inizio un centinaio di metri prima del parcheggio dove un cartello CAI indica l'imbocco del segnavia n.727. Nelle prime radure si osservano a maggio aquilegia scura e biscutella. Ci si innalza a svolte nella rada boscaglia di fondovalle composta da carpino nero, orniello, acero di monte e sorbo montano che lasciano ben presto il posto ad un bosco di faggio quasi puro nel quale la mulattiera, ampia e ben marcata, risale con tornanti a pendenza regolare.
Si guadagna quota piacevolmente a svolte sempre più ampie fino a quando ampia si apre la vista sull’anfiteatro del Tazajauron sormontato dalla nuda cima del Zajavor (km. 1,60)
Il sentiero aggira in alto un recente franamento per poi iniziare a traversare in direzione della testata del vallone. Il percorso si fa ora più articolato dovendo intersecare una serie di impluvi ed alcune bancate rocciose. Il tracciato originario risulta in qualche punto parzialmente rovinato ma con esso ci si raccorda definitivamente poco prima dell’ampio impluvio prativo della ex Casera Zajavor (m. 1399) ai piedi della bocchetta di Zaiavor (km. 3,30) .
Ci troviamo di fronte ad un incantevole ambiente alpestre. Oltrepassato definitivamente il limite della vegetazione arborea, rododendro nano e orecchia d'orso colonizzano le fessure delle rocce mentre genziana primaticcia e genziana di Clusius macchiano di un blu intenso le zolle erbose.
Attraversato il Rio Bianco si attacca la parte finale dell’ascesa che porta alla Bocchetta Zajavor (m.1608 – km. 4,04) attraversando i verdi pascoli dell’antica malga, con alcune ampie svolte ricche di fiori alpini, piacevolissime da percorrere.
Superati gli ultimi cento metri di dislivello si arriva alla Bocchetta da dove si può godere di un’ampia veduta verso nord (2 - 2,30 ore di cammino). Cespi di draba gialla fioriscono a primavera sulle rocce fratturate ai lati di questa stretta insellatura detritica.
Da qui si segue la marcata traccia che risale verso ovest i ripidi gradoni erbosi lungo il crinale, non difficile ma alquanto ripido e faticoso. Con pendenza crescente, attenuata solo negli ultimi metri, si guadagna infine la cima del monte Zaiavor (m 1815, piccola croce e libro di vetta, panorama molto esteso- km. 4,86). Assai consigliabile a questo punto è la breve deviazione lungo il crinale, ben percorribile fino alla quota 1.830, da dove si apre una interessante visuale sulle vette principali dei Musi.
Ritornati alla bocchetta si scende lungo il sentiero CAI n.727 nell'opposto versante fino alla chiesetta di S.Anna di Carnizza ( m. 1.130 – km. 7,90). Nel periodo estivo è quasi d’obbligo una deviazione a sinistra per raggiungere Sella Carnizza dove è possibile rifocillarsi presso le trattorie locali e visitare il caratteristico borgo del Comune di Resia. Da qui in avanti si seguono le indicazioni del sentiero CAI 739.
Dalla chiesetta una comoda ex strada militare immersa in una fitta faggeta del Rasuga ci porta alla casera Nischiuarch (m 1.182 – km. 11,50). La casera, completamente ristrutturata, è formata da due edifici dei quali uno sempre aperto e dotato di tavolo e panche, camino, armadietto con coperte e nel soppalco due brande con materassi.
Nei prati circostanti fioriscono la primula odorosa ed il giglio sambucino mentre l'area pascoliva risulta invasa dal veratro. Dalla casera si imbocca il sentiero CAI n.739 che si diparte poco sotto rientrando subito nel bosco. Dopo un traverso si arriva a ridosso di una fascia dirupata che costringe ad una risalita a strette svolte (m. 1.222 – km. 12,80) in località Roncat.
Ripresa la discesa in direzione di passo Tanamea la mulattiera prende a disegnare tornanti regolari. Attraversato l'alveo del rio Roncat si prosegue nella comoda discesa fino a raggiungere la rotabile in località Plagna Bassa. Attraversato il ponte si risale lungo la statale per poco più di 200 metri per raggiungere il punto di partenza (km. 14,20).