ESCURSIONE DEL CLANAZ (O)

DISTANZA 3.5 km
dislivello in salita 163 m
dislivello in discesa 167 m
durata 1:45
sentieri cai Non è interessato da sentieri CAI

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Veduta del Postoncicco
Veduta del Postoncicco
Ultima scalinata prima di arrivare in B.go Crastie
Ultima scalinata prima di arrivare in B.go Crastie
La sorgente di B.go Crastie
La sorgente di B.go Crastie
Tratto di strada subito dopo B.go Crastieifra
Tratto di strada subito dopo B.go Crastieifra
Ultimo tratto della salita verso B.go Crastie
Ultimo tratto della salita verso B.go Crastie
Tratto sentiero di collegamento
Tratto sentiero di collegamento
Partenza escursione in seguito deviazione
Partenza escursione in seguito deviazione
Ponticello su canale derivazione
Ponticello su canale derivazione

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descrizione

titolo ESCURSIONE DEL CLANAZ (O)
avvicinamento

Da Tarcento imbocchiamo la SS 646 seguendo le indicazioni Lusevera-Slovenia. Superato Ciseriis, ultima frazione di Tarcento, risaliamo l'angusta vallata fino a Vedronza. Da qui mancano poco meno di due km. per raggiungere Pradielis da dove inizia l'escursione proposta. All'entrata del paese possiamo tranquillamente parcheggiare sull'ampio spiazzo alla sinistra del paese.

descrizione
SEGNAVIA BIANCO-ROSSI CONTRADDISTINTI DALLA LETTERA “O”. Si tratta di un percorso che può essere portato a termine agevolmente in ogni stagione, pur tenendo presente che la Val Torre è caratterizzata da un clima umido con abbondanti precipitazioni. Il punto di partenza dell’escursione è all’entrata di Pradielis (354 mt.) nei pressi di un’ampia piana dove è possibile parcheggiare l’auto. A causa della chiusura del ponte di legno dobbiamo raggiungere, camminando lungo la SS 646 il ponte in cemento sul Torrente Torre (0,20 km). Appena attraversato il ponte scendiamo, alla nostra sinistra, per imboccare il breve sentiero che ci porta alla scalinata per Lusevera. Il sentiero si sviluppa parzialmente lungo la vecchia strada che collegava Pradielis a Vedronza prima della costruzione del ponte. Non è particolarmente impegnativo ma necessita comunque di un minimo di attenzione e di calzature adeguate. Si tratta di un passaggio provvisorio in attesa della ricostruzione del ponte in legno. Dopo vari saliscendi raggiungiamo un traliccio dell’ENEL e poco più avanti guadiamo un piccolo ruscello, che scende da Lusevera, per giungere dopo poche decine di mt. alla scalinata in lastricato che ci porterà a Lusevera (0,40 km). La scalinata-mulattiera, con moderata pendenza, risale il versante settentrionale della collina ove è ubicata Lusevera rappresentò l’antica ed unica via di unione tra Pradielis e Lusevera e fu parzialmente abbandonata soltanto in seguito alla costruzione della rotabile Vedronza-Lusevera e l’avvento dei quattroruote. L’itinerario proposto interessa poi anche l’abitato di Micottis, costituendo così un anello che racchiude alcune interessanti valenze storico-naturali del territorio. Molti sono infatti i punti di interesse su questo percorso: lastricatura, antiche sorgenti, strati geologici, panorami ecc. La larghezza della mulattiera è di circa un metro e mezzo e la sua lastricatura si è ottimamente conservata nel tempo e solo in pochi punti, nel tratto iniziale, mancano i cordoli laterali o qualche pietra della pavimentazione. Passato un primo ponticello in legno, sul quale dobbiamo procedere con prudenza, il percorso gira verso destra e con un paio di tornanti risale il pendio. Attraversiamo un secondo ponticello in cemento (0,55 km - 389 mt.), costruito sul canale di derivazione della ex centrale idroelettrica di Vedronza costruita agli inizi del ‘900 su progetto del Malignani. La costruzione del canale mobilitò le maestranze locali che furono impegnate tra l’altro anche nella realizzazione di una galleria lunga un centinaio di metri per mantenere costante la pendenza del canale, opera ardita che rappresentò un motivo di vanto per gli operai che la realizzarono. Poco più avanti vi sono alcuni tratti interessati da smottamenti, seppur di limitata entità, che a volte restringono la sezione ed altre volte ne interrano o danneggiano la lastricatura. Ad un certo punto la lastricatura scompare definitivamente, la sezione si restringe ad un mt. circa ed il fondo diventa prevalentemente in terra battuta. Da qui in poi le pendenze aumentano ed il sentiero si inoltra in un bosco artificiale di conifere. Terminata la breve salita il cammino prosegue verso sinistra attraversando un falsopiano e subito dopo, anche se con pendenze non impegnative, riprende nuovamente a salire. Più avanti troviamo una zona più pianeggiante, fiancheggiata da bassi muretti, chiamata “Martvo Pocivalo”. Fino ai primi decenni del ‘900 questa zona veniva utilizzata per la sosta di preghiera durante il faticoso trasporto delle salme da Pradielis alla chiesa ed al limitrofo cimitero di Lusevera, unico luogo autorizzato per i riti sacramentali. Fiancheggiamo così il rigagnolo che scende dalla località Crastie di cui sono già visibili in alto le sagome delle abitazioni. In questo ultimo tratto di salita il fondo del sentiero è prevalentemente in terra battuta intervallata soltanto da alcuni scalini con alzata in pietra. Poco sotto le case è ben visibile, sulla sinistra, un’antica sorgente, con vasca in pietra sormontata da un piccolo riparo in roccia (0,95 km). Il tracciato incontra infine gli scalini in cemento che ci conducono alla strada asfaltata. Saliamo a sinistra seguendo le indicazioni (Micottis- sentiero panoramico) e proseguiamo poi lungo la stradina asfaltata prevalentemente in falsopiano. Dopo 300 mt. arriviamo ad un incrocio e scendiamo a sinistra. A destra possiamo notare il bel campanile e parzialmente la chiesa di Lusevera. Poco oltre raggiungiamo uno slargo alla sinistra della strada comunale che porta a Micottis. Come da indicazioni imbocchiamo la pista forestale che si trova alla nostra sinistra (1,35 km). La pista dopo qualche centinaio di metri si trasforma in un sentiero che prosegue in mezzo al bosco per raggiungere poi il sentiero che ci riporterà a Pradielis (2,00 km). ALTERNATIVA: anziché salire a sinistra possiamo scendere a destra per raggiungere la piazza del piccolo borgo. Da qui saliamo per raggiungere la piazzola che si trova ai piedi della vecchia scalinata che conduce in cima al colle dove è stata ricostruita la chiesa di Lusevera (0,9 km - 484 mt.). Sulla destra della carreggiata fa bella mostra di sè un vecchio lavatoio pubblico coperto, che sfrutta l’acqua di una sorgente sempre attiva, ancora perfettamente funzionante anche se non viene più utilizzato. Raggiunta la piazzola, a non più di 100 mt. (a sinistra) troviamo il Museo Etnografico di Lusevera, che conserva numerosi oggetti della vita rurale: attrezzi e suppellettili, ma anche foto d’epoca e documenti. E’ interessante visitare la nuova chiesa che conserva ancora l’acquasantiera della chiesa del d’Aronco. La parete destra è quasi tutta occupata dagli archi della cella campanaria del vecchio campanile. Il battistero in pietra è datato 1738 e firmato “Antonio de Montegnacco”. La porta del tabernacolo è quella della chiesa precedente, il cui altare maggiore era stato realizzato dall’udinese Gregorutti. Anche l’organo è firmato e datato: sopra la tastiera si legge: “Octavum quartum opus M.Petri Nachini anno 1743”. Infine le due mirabili pale d’altare collocate ai due angoli dell’ingresso: a destra la pala del 1776 raffigurante la Madonna con San Andrea e San Giorgio; a sinistra l’altra del secolo scorso raffigurante la Madonna col bambino. Dalla cima del colle è possibile ammirare un ampio panorama su tutta l’Alta Val Torre e sui suoi monti. Ritornati sui nostri passi continuiamo sulla strada principale scendendo diritti e dopo poche decine di mt. transitiamo a lato del Bar Trattoria ”Nova Coop” per terminare poi la discesa sulla strada comunale che sale da Vedronza. Qui giriamo a sinistra in direzione Micottis. Sulla destra possiamo ammirare un bel panorama verso il M.te Bernadia e Villanova delle Grotte mentre di fronte si staglia la cima tondeggiante del Gran Monte. Ma la vista è attirata dall’aspro e selvaggio bastione dei Musi che visti da qui appaiono ancora più selvaggi ed invalicabili. Continuiamo per circa 800 mt. sulla strada asfaltata. 100 mt. dopo aver superato, sulla sinistra, un’area franosa di notevole spessore, interessata da curiosi fenomeni erosivi, giungiamo su uno spiazzo dove inizia il sentiero che scende verso Pradielis. Ignoriamo la strada che scende verso l’abitato di Micottis e poco più avanti, alla nostra sinistra, imbocchiamo l’antico sentiero che ci riporterà a fondovalle. Dopo poche decine di mt. ignoriamo la strada sterrata che sale e destra e che porta ad una casera restaurata e subito incrociamo il sentiero ( proveniente da sinistra) che avremmo percorso senza fare l’alternativa appena descritta. . La prima parte della discesa si presenta con fondo ampio in terra battuta che a tratti svela una pavimentazione in pietra. In questo punto sono ben visibili tracce di antichi terrazzamenti sostenuti da muri a secco anche di una certa entità. Molti di questi manufatti stanno soccombendo all’avanzare della vegetazione arborea che ne minaccia seriamente la stabilità con i possenti apparati radicali. La mulattiera continua in discesa restringendo la sua sezione ed aumentando la pendenza. Le tracce di lastricatura ad un certo punto scompaiono per lasciare spazio ai lati del sentiero a profumatissimi fiori che nel periodo primaverile ravvivano il paesaggio anche con vivaci colorazioni. Quando la vegetazione arborea, composta in particolare da aceri a da frassini, si fa più fitta, circa a metà percorso, ci troviamo a guadare consecutivamente alcuni ruscelli quasi sempre privi d’acqua. La mulattiera è interessata in più punti da restringimenti della sezione e da saliscendi dovuti a piccoli smottamenti. La pendenza della mulattiera aumenta decisamente in prossimità del fondovalle dove il terreno argilloso diventa sdrucciolevole soprattutto nelle stagioni intermedie. Percepiamo la vicinanza del fondovalle per il rumore del Torrente Torre nella quiete del bosco. Superato un boschetto artificiale di abete rosso ci portiamo in una zona aperta, con ampie superfici prative ora in fase di naturale rimboschimento. Attraversato nuovamente il canale della ex centrale idroelettrica (2,80 km), il percorso incontra la piana del Torre (ad un centinaio di metri dalla sua riva sinistra) dove ci immettiamo in una strada bianca che conduce in breve al ponte sul torrente (3,00 km). E’ interessante soffermarsi sul ponte del Torrente Torre, per uno scorcio sul paesaggio torrentizio e sulla valle aperta verso nord tra Gran Monte ed il M.te Postoncicco con lo sfondo delle pareti aspre e selvagge dei Musi. Da qui proseguiamo poi verso l’abitato di Pradielis su un’ampia strada asfaltata. Prima di raggiungere la SS 646 (3,50 km) è visibile a sinistra anche un vecchio lavatoio pubblico di Pradielis mai utilizzato. Ignoriamo la strada che di fronte a noi si addentra nel paese e proseguiamo a sinistra, per raggiungere, dopo poche centinaia di mt., nuovamente la piazza di Pradielis (4,00 km). NOTE: L’escursione non presenta grosse difficoltà se si esclude la scalinata che conduce a B.go Crastie e l’ultima parte del sentiero che da Micottis riporta a Pradielis dove potrebbe esserci qualche insidia nascosta in caso di umidità persistente del terreno. L’intero anello misura meno di 4 km e l’escursione può essere portata a termine in meno di 2 ore. DISLIVELLO COMPLESSIVO: circa 130 mt. SVILUPPO COMPLESSIVO DELL’ESCURSIONE: 4 km PUNTO PIU’ ALTO: Lusevera 484 mt. PUNTO PIU’ BASSO: Pradielis 354 mt.

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ESCURSIONE DEL CLANAZ (O)
159m di dislivello SEGNAVIA BIANCO-ROSSI CONTRADDISTINTI DALLA LETTERA “O”. Si tratta di un percorso che può essere portato a termine agevolmente in ogni stagione, pur tenendo presente che la Val Torre è caratterizzata da un clima umido con abbondanti precipitazioni. Il punto di partenza dell’escursione è all’entrata di Pradielis (354 mt.) nei pressi di un’ampia piana dove è possibile parcheggiare l’auto. A causa ...
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