ESCURSIONE CHIESETTA ALPINA - PERS (P + N)

DISTANZA 4.1 km
dislivello in salita 268 m
dislivello in discesa 273 m
durata 1:36

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foto 28

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descrizione

titolo ESCURSIONE CHIESETTA ALPINA - PERS (P + N)
avvicinamento

A Tarcento seguiamo le indicazioni Lusevera-Slovenia ed imbocchiamo la SS 646 che ci porterà a destinazione. Risalita l'angusta vallata del Torrente Torre arriviamo a B.go Pidalic e dopo poco più di 100 metri raggiungiamo l'Antica Locanda "Da Stefanutti" dove svoltiamo a sinistra per attraversare il Torrente Torre.

descrizione
SEGNAVIA BANCO-ROSSO CONTRADDISTINTO DALLA LETTERA “P” E POI “N” Partiamo con l’auto da Vedronza, nei pressi dell’antica Locanda “Da Stefanutti” ed appena attraversato il ponte sul Torrente Torre scendiamo a sinistra per imboccare poi, a destra, il lungo rettilineo che si addentra nella vallata del Torrente Vedronza, le cui rive, nel periodo estivo, sono molto frequentate dagli amanti della tintarella e dei bagni rinfrescanti. Attraversato un primo guado sul torrente proseguiamo lungo una strada sterrata dove è consigliabile procedere con prudenza a causa del fondo sconnesso e della sede stradale non molto larga. Superato anche un secondo guado giungiamo in corrispondenza di una piazzola dove è possibile parcheggiare l’auto e da qui inizia la nostra escursione a piedi. Iniziamo a camminare su una carrareccia (353 mt.), vietata al transito veicolare, e il cui fondo è costituito da lastricato, che fino all’attraversamento del Rio Drignizza è abbastanza larga. Alla destra si staglia la cima del M.te Cladia ( 540 mt.) e dopo 300 mt. notiamo una strada privata, che porta ad una caratteristica baita. Poco più avanti attraversiamo il Rio Drignizza, solitamente con poca acqua, per proseguire poi, prendendo a sinistra, fino ad un pianoro brullo a lato del quale scorre rumoroso il Torrente Vedronza. Da sinistra il Rio Potfrata precipita con un salto di alcune decine di mt. formando un’originale cascata che d’inverno, quando la temperatura rimane per parecchio tempo sotto lo 0 ghiaccia. Al termine del pianoro (0,90 km) abbandoniamo la pista per salire, a destra verso Pers, passando nei pressi dei ruderi di una baita in legno (380 mt.) abitata per parecchi anni da un eremita. Superati senza alcuna difficoltà due rigagnoli che intersecano il sentiero (1,1 km - 405 mt.), inizia la parte di ascesa più impegnativa che va affrontata con una certa cautela. Lungo il sentiero affiorano resti dell’antico lastricato e, più a monte, possiamo osservare muri a secco che per alcuni tratti sono ancora in ottimo stato di conservazione nonostante la completa assenza delle necessarie manutenzioni. Ripidi tornanti in mezzo ad un fitto bosco permettono di salire di quota in breve tempo. Nel sottobosco crescono vari tipi di fiori, dai classici crocus, ai bucaneve, alle campanelle, ai profumatissimi mughetti; è possibile trovare anche qualche narciso mentre macchie di pungitopo, dalle bacche caratteristiche, rinverdiscono il suolo. Il tratto più impegnativo termina dopo circa 600 mt. (554 mt.) e proseguiamo poi su un tratto in falsopiano immerso in una fitta faggeta. Sulla sinistra, in fondo alla piccola valletta, scorre il rio Rananza. Al termine del breve falsopiano (1,9 km - 571 mt.) saliamo a destra e raggiungiamo rapidamente la strada comunale nei pressi di un ponte. Da qui possiamo fare una breve deviazione a sinistra di circa 300 mt. così da raggiungere la piazzola asfaltata, nei pressi delle poche abitazioni ricostruite della frazione di Pers. Si può ammirare un ampio panorama sul M.te Chiampon, sul Cuel di Lanis e sul M.te Cuarnan con la cupola del Redentore mentre sullo sfondo svetta il superbo campanile di Flaipano. Da questa piazzola prende il via anche il sentiero CAI che conduce a Sella Foredor. Ritornati sui nostri passi riprendiamo il cammino lungo la strada comunale che porta a Cesariis passando accanto alla fontana che si trova ai piedi della cisterna dell’acquedotto di Pers. Riattraversato il ponte (2,00 km - 575 mt.), la strada inizia a salire e possiamo notare, poco più avanti, una cava di ghiaia. Dopo un breve rettilineo ed un’ampia curva a sinistra raggiungiamo uno slargo da dove saliamo a sinistra verso il cimitero di Pers e la bella chiesetta della Madonna della Guardia (2,3 km - 600 mt.) ricostruita nel 2003. Davanti alla chiesetta troviamo una panchina dove è possibile riposarsi o consumare un eventuale pic-nic. Circa 100 mt. più avanti abbandoniamo l’asfalto per proseguire lungo i resti della mulattiera che, fino alla costruzione della rotabile, veniva utilizzata per raggiungere Cesariis. (Proseguendo invece diritti, per alcune centinaia di mt., possiamo raggiungere la località dove si trovava il B.go Sgarban di cui è stata ricostruita soltanto un’abitazione in muratura oltre ad un prefabbricato ed alcuni box in lamiera). Il tratto di mulattiera che percorriamo misura 500 mt. e la parte centrale va affrontata con una certa cautela in quanto il fondo risulta piuttosto sconnesso anche a causa di alcuni rigagnoli che in presenza di forti piogge apportano detriti o erodono la sede della mulattiera stessa. Molto spesso l’escursione è accompagnata dallo stridulo verso dei falchi o delle poiane, o dal tipico verso del cuculo. Nella parte finale della discesa abbandoniamo la mulattiera per percorrere un breve tratto di sentiero che si spinge decisamente a destra prima di scendere sulla strada asfaltata. In fondo alla valletta che si trova a sinistra della mulattiera scorre il Rio Rasuoraz. Terminato il sentiero (3,00 km - 527 mt.) percorriamo la strada asfaltata, salendo verso destra, e dopo aver abbandonato la segnaletica con la lettera “P” seguiamo da qui in avanti quella contraddistinta dalle lettera “N”. Dopo circa 400 mt. (3,30 km - 558 mt.) sulla sinistra inizia il sentiero che ci riporta a fondovalle. A 3,4 km (528 mt.) transitiamo nei pressi dei ruderi della “casera di Milio” che quasi fino al terremoto del 1976 veniva utilizzata per il ricovero del fieno e del bestiame. Appena superata la casera, il sentiero si fa più ripido e prosegue su un’antica scalinata che l’abbandono ed il susseguirsi degli eventi atmosferici non sono riusciti a cancellare. Il sottobosco è ricco di meravigliose felci e bulbose multicolori. Fino agli anni ’60 buona parte dei terreni che si trovano ai lati del sentiero erano caratterizzati da ampie superfici prative ora in fase di naturale rimboschimento. Dopo 200 mt., alla biforcazione, svoltiamo per proseguire poi lungo un canalone passando accanto ai ruderi della “casera di Carlin”. Da qui la pendenza del sentiero aumenta notevolmente ed è necessaria maggior attenzione nell’affrontarlo. In circa 400 mt. superiamo infatti un dislivello di 100 mt.. Nella parte finale il sentiero si porta dapprima verso sinistra, in direzione di un’abetaia, e, prima di raggiungerla, con un brusco tornante piega a destra per ritornare verso il fondovalle. Il rumore sempre più forte dell’acqua che scorre fra i sassi del Torrente Vedronza segnala che la discesa sta volgendo al termine. Dopo 4,3 km (351 mt.) raggiungiamo la carrareccia già percorsa all’andata e dopo aver preso a sinistra attraversiamo nuovamente il Rio Drignizza avviandosi a terminare l’escursione. NOTE: L’escursione, che misura in tutto 4,6 km, si svolge quasi esclusivamente sui sentieri e sulla mulattiere utilizzati nel passato dagli abitanti di Pers per raggiungere Vedronza e poi Tarcento quando la rotabile che attualmente mette in comunicazione Pers con Cesariis non era ancora stata costruita. Da parecchie decine d’anni queste vie di comunicazione non venivano più frequentate e solo nel 2003, in seguito all’opera di alcuni volontari è stato possibile ripristinare il percorso, rendendolo accessibile a tutti gli amanti dell’escursionismo impegnato. DISLIVELLO COMPLESSIVO: circa 250 mt. SVILUPPO COMPLESSIVO DELL’ESCURSIONE: 4,6 km PUNTO PIU’ ALTO: chiesetta alpina 600 mt. PUNTO PIU’ BASSO: alla partenza 353 mt.

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ESCURSIONE CHIESETTA ALPINA - PERS (P + N)
258m di dislivello SEGNAVIA BANCO-ROSSO CONTRADDISTINTO DALLA LETTERA “P” E POI “N” Partiamo con l’auto da Vedronza, nei pressi dell’antica Locanda “Da Stefanutti” ed appena attraversato il ponte sul Torrente Torre scendiamo a sinistra per imboccare poi, a destra, il lungo rettilineo che si addentra nella vallata del Torrente Vedronza, le cui rive, nel periodo estivo, sono molto frequentate dagli amanti della tintarella ...
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